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Turchia, perché tutti si schierano contro l’operazione curda

Erdogan cerca di portare avanti le sue iniziative in Kurdistan. Per il presidente turco un’operazione militare al nord della Siria può essere utile pensando alle elezioni



La Turchia ha da tempo in mente una nuova operazione militare contro i miliziani curdi, soprattutto in Siria. Quanto successo non è chiaro, anche perché potrebbe essere esposto al fumo della propaganda. Recep Tayyp Erdogan, il presidente turco che sente pesare la crisi economica sulle elezioni che ci saranno tra qualche mese, cerca consensi su un’attività militare che invece indispone tutti, più o meno. Quanto accaduto in Iraq potrebbe essere anche un false flag per giustificare step successivi. Ma siamo chiaramente nel campo delle speculazioni.

Nei giorni scorsi, Israele ha fatto pressioni sugli Stati Uniti affinché bloccassero la Turchia da nuove operazioni contro i curdi in Siria. Il consigliere per la Sicurezza nazionale israeliano, Eyal Hulata, ne avrebbe parlato direttamente con l’omologo statunitense, Jake Sullivan, durante il recente viaggio dell’amministrazione Biden in Medio Oriente. Qualcosa di simile potrebbe essere uscito durante la visita (domenica scorsa) del comandante del CentCom, Michael Kurilla, in Israele.

Tel Aviv teme che l’iniziativa turca alteri determinati equilibri interni alla Siria (un dossier che sta riacquisendo centralità), finendo per favorire l’Iran. Gli israeliani considerano partner i curdi siriani – che sono stati i partner americani durante la guerra al Califfato, poi abbandonati dall’amministrazione Trump. La loro presenza e controllo in un territorio della Siria settentrionale impedisce che gli iraniani (ossia le forze miliziane sciite collegate e mobilitate nel quadrante siriano da Teheran nell’ultimo decennio), vi attecchiscano.


L'intero articolo di Emanuele Rossi sulla situazione a questo link:

https://formiche.net/2022/07/erdogan-turchia-kurdistan/


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