Giornata nonni e anziani. Erri De Luca: “Non sono supplenza, ma l’albero di trasmissione di storie, conoscenze, mestieri”

“Si sta in un tempo di longevi, maggioranza della popolazione, che adatta la società alle sue esigenze, dalla pubblicità a ogni tipo di carica dirigente. I vecchi sono al potere se agiati, allo scarto e all’ospizio se poveri o ammalati”, osserva lo scrittore


La seconda Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che ha per tema “Nella vecchiaia daranno ancora frutti”, ma, nella nostra società, qual è la considerazione che hanno realmente i vecchi? Sulla terza età e i suoi problemi, abbiamo raccolto il parere dello scrittore Erri De Luca.

(Foto: Giffoni Film Festival)

Secondo lei, si permette ai vecchi, quando sono in condizioni fisiche e mentali per farlo, di dare ancora frutti?

I vecchi: a che età si è tali? Degli uomini di quarant’anni si chiamano tra loro ragazzi, a sessanta uno nega sfacciatamente di essere anziano. Si sta in un tempo di longevi, maggioranza della popolazione, che adatta la società alle sue esigenze, dalla pubblicità a ogni tipo di carica dirigente. Gli anziani, i vecchi sono al potere se agiati, allo scarto e all’ospizio se poveri o ammalati. Servono da nonni per tenere i nipotini, sostenere le famiglie con le loro pensioni. Sulle spiagge in questo periodo si vedono anziani che fanno attività sportiva, così come mi capita di trovarli in parete. Nel giro di un secolo in Italia si è raddoppiata l’età media della popolazione.


L'intera intervista a cura di Gigliola Alfaro a questo link:

https://www.agensir.it/italia/2022/07/23/giornata-nonni-e-anziani-erri-de-luca-non-sono-supplenza-ma-lalbero-di-trasmissione-di-storie-conoscenze-mestieri/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=la-newsletter-di-agensir-it_2



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