Guerra, migrazioni, crisi alimentare, difesa della persona "sempre e chiunque" a cominciare dalla lotta agli abusi. Sono alcuni temi del saluto del card. Zuppi al Consiglio permanente della Cei. "Lo ius scholae deve suscitare idee e non ideologie". "Le prossime scelte segneranno la vita della nostra gente per molto tempo"
La guerra “riempie il cuore di incertezze per i rischi imprevedibili che porta con sé”. Lo ha detto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell’indirizzo di saluto con cui ha aperto il Consiglio permanente straordinario della Cei, svoltosi oggi in videoconferenza. La guerra “è una pandemia terribile, che rivela anche tante complicità, omissioni, rimandi, la inquietante facilità con cui il suo incendio può distruggere la vita normale delle persone”, ha denunciato il cardinale, secondo il quale “non basta solo esortare o deprecare, ma occorre contribuire positivamente con la riflessione, la cultura, la competenza, il coraggio evangelico”. “La guerra, in questo mondo dalle connessioni globali, si contagia anche a Paesi lontani, come vediamo con la preoccupante crisi alimentare, che metterà in gravissima difficoltà tutte le economie, specie quelle del Sud del mondo!”, ha proseguito Zuppi: “Questo comporta anche gravi conseguenze sociali nel nostro Paese che ci responsabilizzano e che richiedono interventi dello Stato e maggiore solidarietà”.
La sintesi dell'intervento a cura di M.Michela Nicolais a questo link:
Nessun commento:
Posta un commento