Contraccezione: in arrivo un’enciclica di papa Francesco?

Auspicata da Civiltà Cattolica, ci sono tutti gli elementi per pensare che una nuova enciclica di papa Francesco sul tema della bioetica sia in lavorazione. Intanto lo stesso auspicio, poiché, avanzato dalla rivista le cui bozze passano sempre per il vaglio della Santa Sede, costituisce una “prova” che l’ipotesi abbia una base reale (la rivista ne immagina anche il titolo: Gaudium vitae). Prima di inanellare altri elementi a conferma, bisogna dire che il presunto nuovo documento papale potrebbe introdurre, in particolare su alcuni temi quali la contraccezione e la procreazione assistita, cambiamenti tanto significativi quanto indispensabili. Riguardo alla contraccezione sarebbe il superamento della Humanae vitae, l’enciclica che dall’anno di pubblicazione, il 1968, vieta ai credenti l’uso di metodi artificiali per evitare le gravidanze. Una prescrizione inosservata da tantissime coppie cattoliche.


L’articolo, a firma del gesuita Jorge José Ferrer, tratta del volume – appena pubblicato dalla LEV, la Libreria Editrice Vaticana – titolato Etica teologica della vita. Scrittura, tradizione, sfide pratiche. L’opera contiene gli atti di un seminario interdisciplinare promosso dalla Pontificia Accademia della Vita circa un anno fa, dove gli interventi dei partecipanti rispondevano a un “testo base” elaborato da un gruppo di teologhe e teologi convocati dalla stessa Accademia. Nel capitolo VII del libro, alla contraccezione sono dedicate affermazioni interessanti. Dice: «Ci sono infatti condizioni e circostanze pratiche che renderebbero irresponsabile la scelta di generare, come lo stesso magistero ecclesiastico riconosce, appunto ammettendo i “metodi naturali”. Perciò, come accade in questi metodi, che già si servono di tecniche specifiche e di conoscenze scientifiche, ci sono situazioni in cui due sposi, che hanno deciso o decideranno di accogliere figli, possono operare un saggio discernimento nel caso concreto, che senza contraddire la loro apertura alla vita, in quel momento, non la prevede. La scelta saggia verrà attuata valutando opportunamente tutte le tecniche possibili in riferimento alla loro specifica situazione ed escludendo ovviamente quelle abortive». Da sottolineare, «tutte le tecniche possibili».

Del seminario racconta il presidente dell’Accademia mons. Vincenzo Paglia in una corposa intervista (v. notizia seguente) rilasciata a L’Osservatore Romano (30/6) e a Vatican News. L’evidenza data al volume – e al sensibile tema che affronta: l’etica cattolica con le sue basi evangeliche, le tradizioni teologiche e le inascoltate norme – dai più importanti media vaticani, con l’aggiunta dell’autorevole Civiltà Cattolica che vi spende ben 12 delle sue pagine (numero del 2-16 luglio) ha il sentore di un tam-tam suonato ad arte che non può essere finalizzato solo alla diffusione di un’opera e di un seminario, per pregevoli che siano; quanto meno si tratta di saggiare il terreno e prepararlo a un cambiamento.

E va tutt’altro che sottovalutato un altro “colpo di tamburo” rappresentato dall’articolo del 21 giugno scorso di Vatican News (“Luciani, la dottrina morale e lo sguardo del Pastore”) il cui sottotitolo enucleava: «Le posizioni aperturiste sulla pillola, espresse quando era vescovo di Vittorio Veneto, prima dell’Humanae vitae di Paolo VI, enciclica che poi difese».


L'articolo di Eletta Cucuzza continua a questo link:

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