Una riflessione che pone una testimonianza

In questo momento dove chi doveva pensare a noi ha pensato bene di toglierci energia, speranza, in particolare alle fasce più deboli, le famiglie, le imprese... facendo cadere il governo... Ci è stata nuovamente calpestata la credibilità come popolo.

Spero che gli italiani il 25 settembre si ricordino di come sono andate le cose e chi ha guardato con sguardo corto i suoi interessi particolari e non quelli del paese. Non so cosa succederà ma l'unica arma democratica è votare e perché no, per chi ha una fede, pregare per la nostra Italia perché emergano uomini e donne veri Politici che abbiano a cuore il bene comune per davvero. 

La Politica è e rimane la più alta forma di servizio, Caritas al prossimo... Non serve attaccare tante Madonne alle pareti e farsi vedere in Tv, ma partire dal cuore. Il Vangelo lo si conosce nel segreto della propria stanza e poi vivendolo con umiltà e spirito di abnegazione e non brandendolo nelle piazze. Scusate lo sfogo, non sono certo uno che vive il Vangelo appieno, figuriamoci, ma sono profondamente amareggiato e deluso dalla sfacciataggine, brutalità, indifferenza, mediocrità e stupidità di molti che ci devono rappresentare nelle istituzioni.

 

Giorgio La Pira grande politico e sindaco di Firenze, in una lettera a Fanfani ha scritto quanto segue:

 

Anzitutto: vedi caro Amintore; io non sono un “sindaco”; come non sono stato un “deputato” o un “sottosegretario”: non ho mai voluto essere né sindaco, né deputato, né sottosegretario, né ministro (ricordi l’offerta di De Gasperi?). ... la mia vocazione è una sola, strutturale direi: pur con tutte le deficienze e le indegnità che si vuole, io sono, per la grazia del Signore, un testimone dell’Evangelo… mi sarete testimoni (eritis mihi testes) la mia vocazione, la sola, è tutta qui!”

 

Proprio questa sua vocazione di testimone dell’Evangelo è sempre stata la grande direttrice delle sue azioni. 


Non conta se nell’impegno politico, non importa se come sindaco, deputato, avvocato, medico, operaio, prete o postino. Conta che in ogni cosa che “faccio” non devo mai dimenticare ciò che “sono”. Nessuno di noi, al di là del proprio impegno sociale, è esentato dall’operare per il bene comune!

 

(Il diacono dell'UPS50)

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