La Libia di nuovo in fiamme? Cronache da Tripoli

Le proteste libiche sono un campanello d’allarme. I cittadini sono stremati, il rischio di derive violente esiste e potrebbe alterare un clima regionale sereno. La soluzione è un meccanismo di gestione fino alle elezioni?


“Le manifestazioni in Libia sono un campanello d’allarme per l’intera classe politica”, commenta Nicola Orlando, inviato speciale per il dossier libico del governo italiano. La dichiarazione del diplomatico segue una posizione presa già da Roma e da tutti gli attori occidentali più presi dal fascicolo libico: stop divisioni interne per evitare che si possano avviare derive non controllabili e violente, e sincero ritorno al percorso verso la stabilizzazione, recitava una dichiarazione congiunta uscita qualche giorno fa.

Una disamina quasi propiziatoria: nella serata di venerdì alcuni manifestanti che protestavano contro il governo hanno attaccato la sede della Camera dei Rappresentanti, che dal 2014 si è auto-esiliata a Tobruk, in Cirenaica. Diverse persone hanno fatto irruzione nell’edificio, utilizzando un bulldozer, i filmati online hanno mostrato i manifestanti demolire l’ingresso e marciare all’interno. Computer e mobili sono stati dati alle fiamme di fronte all’edificio dalla furia dei manifestanti. Altre proteste, con diverse centinaia di persone coinvolte, ci sono state anche nella capitale Tripoli e in altre città come Misurata....


L'articolo di Emanuele Rossi continua a questo link:

https://formiche.net/2022/07/libia-fiamme-tripoli/




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