Un libro singolare, netto, forte, giovane: è la traccia di una esperienza politica di cattolici francesci che lancia una sfida grande alle ricostruzioni tradizionali della identità politica ed ecclesiale, alle quali siamo più abituati in Italia. Presento qui, in due parti, alcuni tratti del volume, traendoli dalla Prefazione che ho scritto per la edizione italiana del testo.
Il fatto che giovani filosofi francesi, che si presentano come “semplici parrocchiani” e che sono entrati in relazione in due “caffè” di Lione e Parigi (il Simone e il Dorothy), offrano una rilettura complessiva delle sfide politiche per il cattolicesimo contemporaneo, con una miscela sorprendente di radicalismo evangelico, di raffinata analisi culturale e di passione per la tradizione cristiana, questo è, fin dal primo impatto, un dato che sorprende forse ogni lettore, ma in modo particolare il lettore italiano. Poiché la posizione che il discorso assume, nei confronti del compito politico, dell’analisi sociale, delle sfide per la teologia, del discernimento spirituale, gode di una libertà di giudizio e di una originalità di tratto che spesso, in Italia, è del tutto estranea al dibattito comune e preferisce rifugiarsi solo in piccoli angoli accademici, ma non certo nei caffè! Abbiamo avuto anche noi, un tempo, i nostri “caffè letterari e filosofici”. Oggi abbiamo dislocato altrove il pensiero. Tanto meno abbiamo “caffè parrocchiali” che ripensano la chiesa e il mondo. Né abbiamo, ordinariamente, il coraggio di intrecciare vangelo, cultura, sfide sociali e giudizi storici con quella freschezza che il testo che abbiamo tra le mani ci offre, con una “allure” tutta francese, ma con una serie di evidenze che attraversano tutto il campo della esperienza europea e mondiale.
Nessun commento:
Posta un commento