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Lieto Natale! Perchè ...

Perché l’uomo contemporaneo, uomo del “sensibile”, dello sperimentabile empiricamente, fa sempre più fatica ad aprire gli orizzonti ed entrare nel mondo di Dio? 

La redenzione dell’umanità avviene certo in un momento preciso e identificabile della storia: nell’evento di Gesù di Nazaret; ma Gesù è il Figlio di Dio, è Dio stesso, che non solo ha parlato all’uomo, gli ha mostrato segni mirabili di amore e di perdono, lo ha guidato lungo tutta una storia di salvezza, ma si è fatto uomo e rimane uomo. è paradossale: noi preferiamo credere ad un Dio che non si fa vedere che a un Dio che si incarna. Meglio credere ad un Dio idea, che assume la forma delle nostre idee su di Lui. Ma l’Eterno è entrato nei limiti del tempo e dello spazio, per rendere possibile «oggi» l’incontro con Lui. I testi liturgici natalizi ci aiutano a capire che gli eventi della salvezza operata da Cristo sono sempre attuali, interessano ogni uomo e tutti gli uomini. Quando ascoltiamo o pronunciamo, «oggi è nato per noi il Salvatore», non stiamo utilizzando una vuota espressione convenzionale, ma intendiamo che Dio ci offre «oggi», adesso, a me, ad ognuno di noi la possibilità di riconoscerlo e di accoglierlo, come fecero i pastori a Betlemme, perché Egli nasca anche nella nostra vita e la rinnovi, la illumini, la trasformi con la sua Grazia, con la sua Presenza. 

C’è poi un secondo aspetto. L’evento di Betlemme deve essere considerato alla luce del Mistero Pasquale: l’uno e l’altro sono parte dell’unica opera redentrice di Cristo. L’Incarnazione e la nascita di Gesù ci invitano già ad indirizzare lo sguardo verso la sua morte e la sua risurrezione: Natale e Pasqua sono entrambe feste della redenzione. Non crediamo ad un Dio Bambino per alimentare il fanciullo che è in noi. Noi crediamo ad un Dio adulto

La Pasqua la celebra come vittoria sul peccato e sulla morte: segna il momento finale; il Natale la celebra come l’entrare di Dio nella storia facendosi uomo per riportare l’uomo a Dio: segna il momento iniziale, quando si intravede il chiarore dell’alba. Ma proprio come l’alba precede e fa già presagire la luce del giorno, così il Natale annuncia già la Croce e la gloria della Risurrezione. Crediamo a questo Dio che raccoglie in sé l’inizio e la fine e il compiersi puntuale di ciò che rimane “per sempre”: la vita piena che è Lui in noi e noi in Lui. 

(don Fabiano Longoni)

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