Il documento di lavoro per la tappa continentale invita le Chiese locali e le loro rappresentanze continentali ad approfondire il cammino sinodale intrapreso
L’ascolto e il discernimento praticato nel cammino sinodale, dopo la fase diocesana e nazionale, è giunto alla fase continentale. Al servizio di questo ulteriore approfondimento dell’ascolto e del discernimento già operato è posto il Documento di lavoro per la tappa continentale (DTC), il quale, seppur frutto del «discernimento» e della «preghiera» condotti a fine settembre sulle sintesi nazionali da un gruppo di «esperti» (§5), è solo «una guida [e] una risorsa che deve facilitare il lavoro» piuttosto che «un documento da emendare, correggere o ampliare» (vedi FAQ). Un documento siffatto, invece, sarà il frutto di ciascuna delle 7 assemblee ecclesiali continentali (Europa, Asia, Oceania, Africa-Madagascar, Nord America, America Latina-Caraibi, Medio Oriente – §107) che si dovranno tenere, tra il gennaio e il marzo del 2023, con i rappresentanti delle Chiese locali (vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, laici e laiche, giovani, altri cristiani e credenti, atei e agnostici, poveri o emarginati – §108), per individuare le «priorità» da sottoporre in ottobre al Sinodo dei Vescovi (§109, n.4 e 5).
Tale «metodologia» (§12) non esclude quella che il card. Grech ha definito (qui e qui) «restituzione alle Chiese particolari», ossia che, nel frattempo, «le migliaia di gruppi locali che sono stati riuniti per la fase locale estendano la loro riflessione su questo documento [DTC – ndr] per continuare ad approfondire i loro processi sinodali locali con la guida del loro pastore» (vedi FAQ). Infatti, il DTC, in quanto «punto di riferimento» (§104) per «guidarci» ad «approfondire il discernimento» operato (§105), dovrà essere a sua volta oggetto di discernimento da parte di ogni vescovo diocesano e relativa équipe sinodale (focalizzandosi sulle tre domande del §106), cosicché, in una sorta di conversazione spirituale (inter)continentale, «ogni Chiesa locale avrà la possibilità di mettersi in ascolto della voce delle altre Chiese e di darvi risposta a partire dalla propria esperienza» (§109, n.1). Saranno poi le Conferenze episcopali a «raccogliere e sintetizzare» questo ulteriore discernimento per condividerlo con le suddette assemblee continentali (§109, n.2 e 3), in una sorta di continuo circolo di ascolto e discernimento tra locale e universale che si vuole – e si spera essere – virtuoso.
L'intero servizio di Sergio Ventura a questo link:
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