È l'avvento della società dell'egoismo? Guardando i dati dell'Osservatorio sul Nord Est, il dubbio viene. Oggi, un nordestino su tre (32%) si dichiara d'accordo con l'idea che "nella società di oggi conviene essere egoisti perché l'altruismo non è più un valore condiviso". Ma a colpire, insieme al valore odierno, è vedere come questo sia cambiato nel corso del tempo.
Tra il 2010 e il 2017, l'adesione a questa opinione oscilla tra il 24 e il 26%. Nel marzo 2020, però, la percentuale scende bruscamente di 10 punti percentuali, arrestandosi al 16%. Nei giorni più bui della pandemia, quindi, ci abbiamo creduto. Che ne saremmo usciti migliori, che sarebbe stata una prova che ci avrebbe migliorato: come individui, come comunità, come Paese. Questa convinzione, però, sembra essersi trasformata rapidamente in illusione: nel 2021, il valore si riporta al 26%, per crescere ulteriormente e arrivare oggi al 32%. Quali sono i settori sociali nei quali si sta maggiormente radicando l'idea che la società moderna sia sempre più egoista? Guardando al genere, vediamo che questa opinione raccoglie più favori tra gli uomini (38%) che tra le donne (26%). Se consideriamo il fattore-età, poi, emerge che i meno convinti della "caduta dell'altruismo" sembrano essere gli anziani (21%) e le persone tra i 55 e i 64 anni (23%), mentre gli adulti e le persone di età centrale (35-54 anni) si fermano intorno alla media dell'area (32-35%). La condivisione di questa opinione, infatti, raggiunge la sua massima estensione tra i più giovani: con percentuali che variano dal 48 al 53%, è tra chi ha tra i 18 e i 35 anni che il consenso sale tanto da raggiungere (e superare) la maggioranza assoluta.
Il report di Natasha Porcellato continua a questo link:
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