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La democrazia israeliana, le proteste e il grande rimosso: l’occupazione della Palestina

“La vita in Israele è fatta di molte ingiustizie e altrettanti errori, ma il peggiore di tutti è la rimozione di un fatto intollerabile: e cioè che noi siamo una nazione che continua a occupare un altro popolo da 55 anni”. David Grossman ha parlato così ai dimostranti che hanno manifestato contro Netanyahu, il suo governo e la riforma del sistema giudiziario


David Grossman ha cosìfatto entrare, in modo autorevole, la questione nodale dell’occupazione della Palestina nella protesta tutta israeliana-ebrea. L'occupazione è il grande rimosso, non solo in queste proteste. È il vulnus che erode la democrazia israeliana, segnata dunque da criticità molto profonde non da ora, non dall’ascesa al potere della destra estrema e suprematista, bensì da decenni. Un rimosso che significa vite, persone: 88 i palestinesi uccisi nei primi tre mesi del 2023 dalle forze armate o dai coloni israeliani. Una media di una persona uccisa al giorno.

I brevi video dalla Città Vecchia di Gerusalemme, registrati con i telefonini e postati sui social, non mostrano i momenti dell’uccisione di Mohammed Khaled al Osaibi, nella notte tra venerdì e sabato. Notte di ramadan. Mostrano, da lontano, il corpo sulla pavimentazione bianca della Spianata delle Moschee, all’altezza della Porta delle Catene, una delle porte che immette nel grande area dove si trovano la moschea di Al Aqsa e la Cupola della Roccia. Poche ore prima duecentomila persone si erano riunite per la preghiera del venerdì.
È l’audio, invece, a mostrare la realtà quotidiana dura, durissima, nella Città Vecchia. L’audio registra, infatti, la sequenza dei colpi, tanti: almeno una decina. Sono i colpi sparati dalle armi in dotazione alle guardie di frontiera israeliane. M16, in genere. Così è stato ucciso Mohammed Khaled al Usaibi, giovane medico di 26 anni, proveniente dalla cittadina di Hura, nel Negev. Ironia della sorte, aveva superato da poco gli esami per esercitare la professione di medico in Israele.


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