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La passione, la morte e la risurrezione sono inscindibili come unica è la liturgia del Triduo Pasquale

Oggi la Liturgia della Parola ci propone la Passione secondo S. Matteo. Sono molte le caratteristiche che distinguono questo racconto da quello degli altri Evangeli se non altro perché ha diversi episodi suoi propri esclusivi.



Nella lettura della Passione secondo Matteo si ha l’impressione di trovarsi di fronte a un quadro di grandi dimensioni o, meglio, a un polittico con un colore e un tono del tutto particolare che Matteo ha preparato per bene lungo tutto il suo racconto e che esprime in maniera precisa la sua sensibilità, la sua origine, la sua cultura. Questa tonalità e l’inconfondibile carattere che la contraddistingue è data da un elemento chiave nella trama del tessuto della sua passione: il sangue.

Attraverso un particolare al quale normalmente non si fa attenzione, Matteo desidera farci comprendere che il racconto della Passione è la spiegazione di tutto l’insegnamento di Gesù. Questo dettaglio è il fatto che termina tutti i cinque discorsi che compongono le parti del suo Vangelo con una espressione: “e avvenne che …” che fa da congiunzione con la sezione seguente. All’inizio della Passione la si trova per l’ultima volta però con un’aggiunta: “e avvenne che, quando Gesù terminò tutti questi discorsi…”. In questo modo desidera avvertirci che quanto segue non aggiunge nulla al suo insegnamento, ma che quanto avviene ne è lo sviluppo, si può dire la logica conseguenza.

È importante anche fare attenzione che Gesù non separa mai i tre elementi che caratterizzano questa sezione, vale a dire la passione-morte-risurrezione ed è anche per questa indivisibile che la liturgia del Triduo Pasquale è inscindibile pur sviluppandosi in tre momenti e giorni diversi: inizia il Giovedì Santo con la celebrazione della Messa nella Cena del Signore (che non per nulla termina senza la benedizione finale), continua  il Venerdì Santo con l’Azione liturgica della Passione e della Croce, termina il Sabato Santo con la Grande Veglia Pasquale. 

L’invito fatto ai credenti è di parteciparvi integralmente per celebrare degnamente la passione-morte-risurrezione del nostro Signore attraverso la quale ci ha donato la vita.

(BiGio)

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