La migrazione “non è una emergenza ma una realtà con cui fare i conti con lucidità, realismo e capacità innovativa. Non è un problema da risolvere ma una realtà da governare nella sua complessità, dando attenzione ai diversi valori: alla vita fisica delle persone, ossia se uno sta morendo va salvato; alla dignità delle persone, al loro desiderio di pace, giustizia e di un cammino di vita migliore”. Ha parole chiare e nette monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia e presidente di Caritas italiana, affrontando il tema caldo delle migrazioni durante il suo intervento in apertura del 43° Convegno nazionale delle Caritas diocesane.
A spiegare bene il principio della carità è stato monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei. “Il bisogno ha sempre un nome e un volto, come dice il Papa. Significa che davanti ad un uomo lo sguardo deve cogliere l’interezza del suo bisogno, non solo di pane ma anche di amicizia, di compagnia. Il rapporto con l’uomo che ha bisogno non può non aprirsi ad un impegno sociale e politico perché il bene della persona dipende anche dal contesto in cui vive”.
L'intero servizio di Patrizia Caiffa a questo link:
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