Con lui scompare uno degli ultimi esponenti di una stagione ecclesiale che ha visto una certa figura di vescovo e di cattolico inseparabile da una cultura e da una fedeltà alla Chiesa e all’umano alimentate da una pragmaticità di fondo
Il vescovo Jacques Gaillot si è spento il 12 aprile 2023 a Parigi, dove ha sempre risieduto dopo la sua rimozione dalla diocesi di Evreux nel 1995. La sua storia è parte della storia della Chiesa, ma è parte anche di quella storia del magistero ecclesiastico e del papato con cui essa spesso è confusa, e rientra in una più complessa storia dei profili episcopali cattolici e della presenza pubblica del cattolicesimo sociale.
Al giornalista Jérôme Cordelier che nel 2019 gli ha chiesto un’opinione sulla Chiesa, Jacques Gaillot ha risposto che «di solito non guardo alla Chiesa, ma al mondo degli esclusi». Di là una denuncia delle condizioni «inaccettabili» dei senza fissa dimora, privati di tutto ma non della dignità che li accomuna come esseri umani. Poi, «per rispondere alla sua domanda, non mi indigna quello che sento dire sulla Chiesa. Ho sempre preferito il destino degli individui a quello delle istituzioni».
L'intero ricordo di questo vescovo che ha segnato la storia della Chiesa a cura di Antonio Ballarò a questo link:
Nessun commento:
Posta un commento