La missione ha visto lavorare un un team di nove esperti guidato da Patten, e ha operato in Israele e Cisgiordania nella prima metà di febbraio. Il team ha esaminato filmati e immagini, intervistando inoltre ostaggi rilasciati, testimoni degli attacchi e soccorritori. Nonostante gli sforzi “perché si facciano avanti”, Patten ha riferito che il suo team non è riuscito a parlare con persone sopravvissute alle violenze sessuali. Alcune di queste sono ancora in terapia traumatologica, mentre tra i soccorritori c’è chi è attualmente impiegato dall’esercito.
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