Ci voleva Bergoglio per rompere il tabù La vittoria non è l'unica strada per la pace

Domenico Quirico: "Vorrei dire: finalmente! Recidere con le parole il giusto e l'ingiusto, il razionale e il folle. Solo il Papa poteva avere il coraggio di far questo. Parole dette scritte mandate alte, che diventano sfida esempio tentazione al contrario. Osare l'impronunciabile per gli usi della bizantina ipocrisia: ovvero dire arrendersi, alzare bandiera bianca, trattare. Questo è la virtù profetica, lo Scandalo sacro della verità."


Per due anni abbiamo ascoltato senza fare quasi domande, prendendo atto, per immersione, magari per abitudine, restando in maggioranza inerti, superficiali, racchiusi dal giro intricato delle cose. Il conflitto straziava nel lungo, i morti fissavano il cielo rigato di missili sonanti. Sulla guerra in Ucraina abbiamo vissuto sotto il dominio soffocante di una cosmogonia omogenea. Putin, la Russia, aggressori arroganti, saranno puniti, non hanno con la loro potenza di cartapesta alcuna possibilità di prevalere sul Bene, cioè su di noi. Gli eroici ucraini e le nostre armi e i nostri soldi sconfiggeranno il Male.

Nessuno metteva in dubbio, tutti hanno interiorizzato. Siamo stati convinti con la intensa soddisfazione di vivere in diretta l'avvenimento grandioso della Guerra Giusta: e inevitabilmente vittoriosa. Il cretinismo infinitesimale di singoli eventi orribili: le carcasse dei carri, le trincee divelte, le sviscerate tumefazioni delle città, ecco servito il paradigma del tutto è cronaca. Ha banalizzato l'orrore, consentendoci come spettatori di autoescluderci e di pensare di poter usufruire di un rifugio perpetuo. Il nostro fare nulla, l'accontentarci della sicurezza della vittoria che ci veniva garantita da color che sanno, politicanti, economisti, generali, esperti, intellettuali rendeva la impotenza e la indifferenza felici, legittime e rassicuranti....

L'intero intervento di Domenico Quirico a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202403/240311quirico.pdf



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