La risposta a un mondo in frantumi.

 Un evento globale per una Chiesa globale che comporta un’apertura all’umanità. Già dal 2015 papa Francesco parlava di Chiesa “tutta sinodale”, che deve abbracciare tutti e rispondere al cambiamento d’epoca.

Dal 2015 papa Francesco ci avverte, con riferimenti diversi, che non siamo in un’epoca di cambiamento, ma ad un cambiamento d’epoca. Mi sembra che i fatti, messi insieme, gli diano ragione. Ma bisogna capire in che senso questo sia un cambio d’epoca. Un’idea che si sta diffondendo è che la supremazia occidentale sul mondo non regga più. Alcuni in questi giorni hanno ipotizzato la fine dell’impero americano, o per meglio dire della supremazia occidentale. Si andrebbe dunque verso quel mondo multipolare che ancora nessuno sa immaginare come sarebbe o sarà?

I critici e i sostenitori dell’ordine americano non si contano, come gli esperti capaci di dirci i punti di crisi o di sfida che l’Occidente si trova davanti. Dall’Ucraina, alla gestione della crisi climatica, dal Medio Oriente alla Cina ovviamente, questi ragionamenti raramente si intersecano, eppure la realtà lo richiede, perché le sfide avvengono tutte insieme. Si unisce la dinamica Est-Ovest e quella Nord-Sud? Si può esercitare una leadership globale senza creare e guidare il fronte della sfida ambientale-energetica-climatica?

La logica seguita da Francesco a mio avviso è stringente: la trovo nella frase che ha segnato il suo famoso discorso in piazza San Pietro, il 27 marzo 2020, davanti alla diffusione inarrestabile della pandemia: “Nessuno si salva da solo”. O il mondo multipolare si baserà su questa comune certezza o sarà diverso da ciò che è auspicabile, almeno per me.


La riflessione di Riccardo Cristiano a questo link:

https://formiche.net/2023/10/sinodo-risposta-a-un-mondo-in-frantumi/



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