L'uguaglianza radicale di tutte le persone e di tutti i popoli, nella diversità delle razze e delle culture, è un'aspirazione profonda di tutta l'umanità, ma siamo lontani dal realizzarla. Anche la chiesa, che dovrebbe essere un esempio significativo nel mondo, non è riuscita a integrarla nella sua struttura e nelle sue istituzioni. Nella chiesa, bisogna riconoscere, le forme di maggiore partecipazione sono spesso conseguenza e riflesso delle lotte e delle conquiste della società.
Se Gesù tornasse oggi, cosa direbbe della chiesa dei nostri giorni?
Gesù si rivolge alla folla e ai suoi discepoli. Denuncia gli abusi di potere degli scribi e dei farisei, che hanno preso il posto dei profeti. San Matteo ricorda le sue parole per risvegliare la sua comunità, che ha le stesse tentazioni: la mancanza di coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa, l’esibizionismo e la ricerca di prestigio e riconoscimento sociale, il dominio e lo sfruttamento del popolo, attraverso la moltiplicazione di norme e obblighi che fanno dimenticare l'unico vero obbligo che è il servizio alla vita e all'amore.
Ciò che più ci interessa è l'indicazione del diverso cammino che i discepoli di Gesù devono seguire: "Ma voi...". Questa originalità del discepolo si dovrebbe vedere concretamente: "Siete tutti fratelli": una fraternità che afferma la piena uguaglianza di tutti e nasce dall'ascolto comune dell'unico Maestro, senza che nessuno si appropri del diritto di sostituirlo o pretenda particolari privilegi; una fraternità che nasce dall'essere tutti figli del Padre celeste, del quale si devono riprodurre le caratteristiche di misericordia e di bontà; una fraternità che si alimenta della Parola di Dio e segue Gesù come unica guida.
Il risultato sarà il rovesciamento dei criteri che governano l'intera società. Per la società la grandezza di una persona dipende dal suo potere, dalla sua ricchezza, dal suo prestigio. Invece, il discepolo di Gesù è ugualmente chiamato a cercare la grandezza, rifiutando una vita meschina e senza impegno, ma la sua vera grandezza sarà quella di servire e amare i fratelli. Non agirà quindi come gli scribi e i farisei, che "legano fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito".
La vera grandezza è quella di chi spende la sua vita al servizio degli altri: “Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo”, mentre Dio rifiuta l'orgoglio di chi vuole emergere cercando solo il proprio interesse: "Chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato".
La fraternità, l’uguaglianza, il servizio, la giustizia, la solidarietà, l’umiltà, sono alcune delle caratteristiche che dovrebbero avere i discepoli di Gesù. E costituiscono la ricchezza che possono offrire al mondo di oggi.
(Bernardino Zanella)
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