di Gerolamo Fazzini
in “Avvenire” del 25 maggio 2021
I colpi di mortaio hanno distrutto il tetto della parrocchia del Sacro Cuore a Loikaw: quattro morti, 8 feriti. Battaglia sempre più dura fra governativi e gruppi armati locali: ondata di civili in fuga sulle montagne.
In Myanmar la tensione non accenna a diminuire, anzi. Nella scorsa notte 4 persone sono state uccise dai colpi di mortaio sparati dall’esercito sulla chiesa del villaggio di Kayan Thayar, a poca distanza da Loikaw, una città di 50mila abitanti, capitale dello Stato Kayah, nella zona Nordorientale del Paese, a circa 500 chilometri da Yangon.
Nella chiesa, intitolata al Sacro Cuore, si erano rifugiati molti civili (fra cui bambini, anziani e donne incinte), pensando di trovare un posto sicuro mentre attorno si verificavano duri scontri, per tutta la notte, tra i militari e i gruppi armati locali del Karenni People’ Defense Force.
Ma così non è stato. In un video inviato da un prete della zona, si vede il tetto della chiesa seriamente colpito in più punti: sul pavimento un tappeto di vetri, calcinacci e brandelli di vestiti. Anche la vicina cattedrale di Pekong, inaugurata da poco, è stata danneggiata dai bombardamenti.
(…)
L’attacco alle due chiese è accaduto a una decina di giorni di distanza dall’arresto di don Columban Lar Di, un prete della diocesi di Bhamo, nello Stato Kachin; il prete era poi stato rilasciato dopo pochi giorni. Un fatto comunque preoccupante, a conferma dell’inasprimento progressivo della situazione, in particolare per i fedeli cattolici, mai come stavolta direttamente coinvolti nelle proteste popolari in corso un po’ in tutto il Paese. Una curiosità: lo scorso 8 marzo la città di Loikaw era stata teatro di una scena simile a quelle verificatesi a Myitkyina, capitale dello Stato Kachin. Padre Celso Ba Shwe, amministratore diocesano, aveva coraggiosamente fronteggiato, insieme a un pastore protestante, i poliziotti schierati in assetto antisommossa, proprio come suor Ann Rose Nu Tawng. E i militari – esplosi alcuni colpi di avvertimento – se n’erano andati senza fare vittime.
Come nello Stato Kachin, anche in quello Kayah gli abitanti appartengono per lo più a minoranze etniche. Pure in questo caso, siamo in presenza di una delle zone con la più alta presenza di cristiani: circa 100mila, quasi un terzo del totale. Loikaw è stata una delle prime missioni del Pime i cui missionari, a partire dal 1867, hanno evangelizzato quella che allora si chiamava Birmania Orientale.
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