Da: Il Gazzettino di mercoledì 19 maggio
Anna Guaita ha intervistato Aaron David Miller che ha una decennale esperienza di negoziati di pace ed è pessimista. Pensa che oggi manchino i leader in Medio Oriente per sperare in una nuova stagione di negoziati efficaci e ha risposto alle domande iniziando così:
"Al momento non c'è speranza di una soluzione stabile del conflitto israelo-palestinese. La diffidenza e l'odio da entrambi le parti sono tanto radicati e i temi da risolvere sono così immensi che, se i leader delle due parti si sedessero a parlare, sarebbe un fallimento immediato, non importa se nella stanza con loro ci fossero Xì Putin Macron o Biden."
Che cosa si può fare ora?
"La cosa migliore che possiamo ottenere e di fermare le ostilità"
La tregua le sembra vicina?
"Appena Netanyahu pensa di avere ottenuto abbastanza o avverte che i risultati che ha tenuto sono a rischio per il crescere delle pressioni internazionali, vedrà che dichiarerà vittoria e avremo un cessate il fuoco. A quel punto saranno tutti e due rafforzati, perché nel frattempo Hamas con i suoi missili avrà conquistato in popolarità come difensori dei palestinesi"
Lei non crede a negoziati di pace?
"Non ci sono leader che abbiano la determinazione di avviarli. Non ci sono i Sadat, i Begin, i Rabin, gli Arafat, i re di Giordania di una volta. Non abbiamo nessuno che sia in grado di esercitare lo stesso controllo. E la comunità internazionale non può sostituirsi quando sul campo non c'è la volontà. Basta guardare alla Siria e ai suoi dieci anni di guerra".
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