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La nostra preghiera ricordando la Festa dei Lavoratori

Questa domenica, il giorno dopo il Primo Maggio festa dei lavoratori, abbiamo fatto nostra la preghiera del Vescovo di Taranto Filippo Santoro dedicata a chi ha dovuto sospendere il proprio lavoro e, in questo periodo, prova angoscia per il rischio di perderlo.


Gesù tu nella tua vita terrena hai toccato la concretezza del lavoro umano. Nella casa di Nazareth hai respirato la quotidianità del lavoro, le sue gioie e la sua pesantezza, le sue preoccupazioni e la sua pena.

I tuoi occhi hanno visto le mani dure dei pescatori, i volti bruciati dei seminatori, le braccia delle donne che impastavano il pane. 

Hai sperimentato il lavoro con le mani dell'artigiano che hai conosciuto all'oppressione del lavoro sfruttato dei potenti.

Ora, in questo tempo, vogliamo innanzitutto dirti grazie per tutte le donne e gli uomini che con loro lavoro si sono presi cura degli altri. Nei loro volti, nelle loro mani abbiamo visto un riflesso di te che ti sei preso cura delle persone che incontravi, preoccupato innanzitutto della loro salute e della loro vita.

Ti preghiamo per chi è disoccupato e vive condizioni lavorative in cui hai violata la dignità. Ti ricordiamo i tanti stranieri uomini e donne che lavorano nei campi di raccolta della frutta e della verdura o nell'assistenza domestica degli anziani e sono irregolari. Suscita Signore iniziative di giustizia, di riconoscimento di diritti da parte di chi ha responsabilità politiche.

Ti ricordiamo tutte le persone, le famiglie, i più poveri e le comunità in cui in questo momento di pandemia si diffonde il timore per il futuro, l'ansia per poter portare il pane a casa, per il futuro dei figli, per sostenere gli anziani, i disabili e i più fragili.

Ti chiediamo di far tesoro di quanto abbiamo scoperto in questo periodo sul senso e il valore del nostro lavoro, sulla fatica del lavoro degli altri, sulla preziosità di chi fatica incontrando disprezzo e umiliazione, sulla sofferenza di chi è senza lavoro, di chi è lasciate ai margini e di chi ha perso ogni speranza.

Ti chiediamo di cambiare le menti e cuori di coloro che possono orientare il sistema economico. Abbiamo appreso in questa crisi che la solidarietà è essenziale alla vita di tutti, che ogni lavoro è importante e ad ogni lavoratore lavoratrice dovrebbe essere riconosciuta un reddito stabile che riconosca dignità all'operare insostituibile di ognuno.

La nostra preghiera porti frutto di attenzione e responsabilità.

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