Cina, India e nuove influenze. Cosa ci aspetta oltre la guerra in Ucraina

Mentre l’Occidente è impegnato sul fronte legato a Kiev e all’attacco di Mosca, l’oceano Indiano e lo stretto di Malacca sono sguarniti. 

Lì Pechino sta concentrando tutto il suo potenziale


Entro i prossimi dieci anni la Cina disporrà di un numero sufficiente di fregate, navi e sottomarini per dominare l’Oceano Indiano. Si prepara infatti a costruire 67 navi e 10 sottomarini a propulsione nucleare entro il 2030: il tutto corredato dalla capacità di gestire operazioni offensive nelle profondità di quei mari. Ce n’è abbastanza per guardare oltre la guerra in Ucraina e prepararsi ad un nuovo ordine geopolitico, con l’India che deve decidere da che parte stare.

Per disegnare il perimetro delle nuove influenze in un quadrante (solo) apparentemente lontano dagli scenari bellici in Ucraina, è utile partire dallo Sri Lanka: nel gennaio di un anno fa il governo ha detto sì ad un progetto cinese di energia rinnovabile nella penisola di Jaffna. Dopo le rimostranze indiane, la Cina ha fatto marcia indietro e l’India ha proposto una sovvenzione per il 75% del suo prezzo (in totale 12 milioni di dollari) così da evitare allo Sri Lanka di affidarsi ad una società cinese per il finanziamento: è lo stesso schema adottato dalla Via della Seta nel costone balcanico e in Moldova.

Sviluppo e influenze

L’Oceano Indiano si trova all’incrocio delle rotte marittime globali e non va dimenticato che quasi l’80% delle importazioni di energia della Cina proviene dal mare. Per questa ragione è stato notevolmente messo nel mirino da Pechino nell’ultimo lustro: il riferimento è a progetti infrastrutturali internazionali come il porto di Colombo, che si affaccia proprio nella regione in questione. È lecito chiedersi cosa ci sia in programma oltre lo sviluppo da parte della Cina, se solo business oppure se, come per la Via della Seta, una buona dose di geopolitica e di interferenze.

Di sviluppo comune nei paesi insulari ha parlato in Sri Lanka lo scorso gennaio Wang Yi, ministro degli Esteri cinese, durante l’ultima tappa della sua lunga visita che lo ha visto toccare ben cinque nazioni in quella macro regione come Mauritius, Maldive e Comore. Ha proposto un forum sullo sviluppo dei paesi insulari dell’Oceano Indiano per promuovere lo sviluppo comune. ...


L'intera analisi di Francesco De Palo a questo link:

https://formiche.net/2022/03/cina-india-ucraina/



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