È veramente l'ora delle tenebre, l'ora dei potenti di questo mondo, quando il grido della povera gente, della gente comune, resta inascoltato e la loro disperazione non viene riconosciuta, non diventa neppure oggetto di compassione.
(...)
La tomba dove Gesù fu seppellito, il terzo giorno risulta vuota! Forse i discepoli sono venuti a prendere il corpo? Forse i nemici di Gesù hanno trafugato la salma? Forse Gesù non era morto ed è fuggito? Domande angosciose, domande. Ma per alcuni, anzi per le donne discepole di Gesù, la tomba era vuota perché Gesù era stato richiamato in vita da Dio!
Quindi per queste donne, e subito dopo per Pietro e i discepoli, la morte è stata vinta, l'amore con cui Gesù ha vissuto ha vinto la morte. Nel duello éros-thánatos l'amore vince e la morte non può avere l'ultima parola. Così è nata la fede cristiana, quella che celebra ancora oggi la Pasqua.
Una luce, un fuoco nella notte: Gesù non è risorto per la difesa dei valori, è risorto perché è stato vittima innocente, il giusto, tra le vittime della storia, è risorto perché l'amore che ha vissuto all'estremo per gli umani che aveva incontrato non poteva andare perduto.
Credenti in Cristo e non credenti possono credere all'amore! Questo basta per vivere la Pasqua e sperare ancora.
L'intera riflessione di Enzo Bianchi a questo link:
https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202204/220417bianchi.pdf
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