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Una Pasqua nelle tenebre

È veramente l'ora delle tenebre, l'ora dei potenti di questo mondo, quando il grido della povera gente, della gente comune, resta inascoltato e la loro disperazione non viene riconosciuta, non diventa neppure oggetto di compassione.


Come cristiano mi domando, ma con me tanti altri, com'è possibile celebrare la Pasqua, cantando che la vita ha vinto la morte, che Gesù Cristo risorto da morte dona la pace. Mi domando anche come possono le Chiese pretendere di essere ascoltate, di essere credibili, quando fanno questo annuncio dopo settimane nelle quali ciascuna ha schierato Dio dalla propria parte contro il Nemico che era anche l'altra Chiesa, potere politico e potere religioso indissolubilmente legati. Mi domando come sia possibile celebrare gli stessi riti praticamente negli stessi giorni, scagliando maledizioni e benedicendo armi che portano distruzione e morte.

(...)

La tomba dove Gesù fu seppellito, il terzo giorno risulta vuota! Forse i discepoli sono venuti a prendere il corpo? Forse i nemici di Gesù hanno trafugato la salma? Forse Gesù non era morto ed è fuggito? Domande angosciose, domande. Ma per alcuni, anzi per le donne discepole di Gesù, la tomba era vuota perché Gesù era stato richiamato in vita da Dio!

Quindi per queste donne, e subito dopo per Pietro e i discepoli, la morte è stata vinta, l'amore con cui Gesù ha vissuto ha vinto la morte. Nel duello éros-thánatos l'amore vince e la morte non può avere l'ultima parola. Così è nata la fede cristiana, quella che celebra ancora oggi la Pasqua.

Una luce, un fuoco nella notte: Gesù non è risorto per la difesa dei valori, è risorto perché è stato vittima innocente, il giusto, tra le vittime della storia, è risorto perché l'amore che ha vissuto all'estremo per gli umani che aveva incontrato non poteva andare perduto.

Credenti in Cristo e non credenti possono credere all'amore! Questo basta per vivere la Pasqua e sperare ancora.


L'intera riflessione di Enzo Bianchi a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202204/220417bianchi.pdf


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