Putin non è “folle”. Cosa ci dicono i discorsi del presidente russo

Decostruire le narrazioni, analizzare ed evidenziarne gli strumenti e le strutture è un esercizio utile in tempi di pace, ma diventa necessario con le guerre. La retorica e la propaganda lavorano affinché vi sia, se non la mobilitazione totale, un’atmosfera di consenso e al tempo stesso di paura, e cercano la propria legittimazione costruendo immagini e delineando discorsi basati su interpretazioni unilaterali degli eventi storici, rievocando anche pagine tragiche con lo scopo di mettere a tacere ogni possibile voce critica nel fronte interno. 


Dall’inizio dell’aggressione militare russa all’Ucraina, si ricorre spesso nel dibattito pubblico in Italia a spiegazioni roboanti, secondo le quali le mosse di Vladimir Putin sarebbero dettate dalla follia, causata, secondo queste versioni, da uno stato di salute precario. Vediamo analisi delle foto del leader russo nei programmi televisivi, da cui si traggono conclusioni diagnostiche che lasciano quantomeno perplessi, gettando nella confusione chi assiste a questi momenti d’infotainment.  Provare a capire quali sono i temi, le modalità e i toni dei discorsi e delle apparizioni di Putin invece ci permette di basarci su elementi concreti, e consente di entrare nell’immaginario proposto dal Cremlino, attraverso l’analisi dei refrain e dei rimandi in esso presenti.

L'analisi di Giovanni Savino a questo link:




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