La giornalista e studiosa del Medio Oriente è autrice di una monografia sulla storia del movimento islamista che ha condotto l’azione terroristica dello scorso 7 ottobre. Con il suo aiuto proviamo a capire di più sull’ingarbugliata situazione israelo-palestinese, al di là di pregiudizi e luoghi comuni
Da quando è scoppiata la guerra nella Striscia di Gaza a seguito dell’azione terroristica del 7 ottobre, l’opinione pubblica occidentale si è trovata a confrontarsi, nella dose di informazione quotidiana, con l’esistenza di Hamas. Molto meno noto di movimenti islamisti e jihadisti che hanno marcato la storia degli ultimi 20 anni – e come vedremo nel corso di questa conversazione, totalmente diverso per natura, origine e affiliazione da quei movimenti – Hamas ha bisogno di essere analizzato e decodificato nella sua specificità. Proprio per evitare quella confusione che rende tutto opaco e che porta a ragionare per stereotipi in una logica di pura contrapposizione tra un “noi” – l’Occidente, ovviamente i buoni – e un “loro” – tutti gli altri, semplicemente i nemici da abbattere. Al di là del giudizio e degli schieramenti, che non rientrano o non dovrebbero rientrare nel lavoro di un giornalista o di uno studioso, la comprensione richiede lo sforzo di addentrarsi in definizioni non scontate, e anche in dettagli e sfumature tutt’altro che secondarie.
Proviamo a capire di più con Paola Caridi
L'intera intervista a cura di Andrea Valdambrini è a questo link:
Nessun commento:
Posta un commento