In cammino!

Ci sono tre personaggi che si aggirano nella storia del Natale, tre tipi “sospetti” che, mentre tutti sono fermi, calmi, in attesa di qualcosa che deve accadere, loro invece si muovono, non sono mai fermi. Mi riferisco a quei tre studiosi che il Vangelo di Matteo chiama “magi” e che la tradizione ha soprannominato i Re Magi.

Sono tre persone strane, probabilmente astrologi o uomini di cultura che, come ci dice sempre Matteo, venivano da Oriente. La tradizione vuole che le loro ossa siano conservate nel Duomo di Colonia, chissà se è vero… Sono tre tizi che fanno capolino all’inizio della storia di Gesù e poi non sono più nominati né citati. Giocano un ruolo nei primissimi giorni di vita del Maestro, ma poi scompaiono, proprio come erano arrivati. Eppure sono tre attori importanti nell’avventura del Natale, tre personaggi non certo di secondo piano o di corollario.

La loro stranezza nasce anzitutto dalla loro identità sconosciuta e dall’altrettanto ignoto luogo di provenienza; ma forse la cosa davvero strana è la ragione del loro viaggio, mai esplicitamente detta nel Vangelo. Si dice solo che al vedere la stella si misero in cammino ed intrapreso quel lungo viaggio verso Ovest. Ma perché? Che cosa li ha convinti a lasciare i loro alloggi – non certo di basso profilo dato i doni che portavano – per andare in cerca di un bambino? Cercavano “colui che è nato” e vogliono adorarlo. Chissà quanti altri bambini sono nati in località più vicine alla loro dimora, senza bisogno di rischiare la vita per cercarlo in luoghi tanto lontani!

Credo sia proprio questa aria di mistero a rendere questi tre uomini così affascinanti e vicini a noi. È il non detto della storia che ci permette di identificarci con loro e ce li fa sentire così vicini e simili. Quanto la nostra irrequietezza assomiglia a quella dei magi! Anche noi siamo gente che scruta il cielo in attesa della propria “buona stella”; guardiamo l’orizzonte e cerchiamo una risposta, un segno, una indicazione ed una direzione.

Anche noi siamo alla ricerca di qualche “nascita”, di qualcosa di nuovo, di un nuovo amore, di un nuovo lavoro, di nuova amicizia o semplicemente di un nuovo inizio. Anche noi siamo gente che guarda in alto, in attesa di un compimento, di qualcosa che possa donare pienezza e gioia alla nostra vita. Vi è una curiosità ed una irrequietezza che condividiamo con questi antichi sapienti: anche loro, proprio come noi, sono alla ricerca di qualcosa, insoddisfatti del “qui ed ora”, smaniosi di altro, di più, di oltre.

Di fronte a questa “fame d’infinito” i tre magi hanno il coraggio dell’impresa, l’ardire di mettersi in viaggio, di lasciare le proprie comodità per seguire la Stella. Come sarebbe bello se potessimo un po’ assomigliare loro! Potessimo anche noi scendere dal divano, mettere le scarpe ed iniziare un nuovo cammino. Il desiderio di vita ci spinga a viaggiare, a lasciare la nostra tana, ad abbandonare le nostre sicurezze, per cercare una nuova nascita nella nostra vita. La vita è movimento, danza, tensione verso un dove, desiderio e speranza, ardore ed aspirazione. Ma tutto questo diviene “reale” solo nella misura in cui sappiamo rischiare, abbandonare le cose certe per sfidare il futuro. Proprio come hanno fatti i magi. 

Non si arriva a Betlemme attraverso lo schermo del proprio smartphone, attraverso un like sui social o grazie ad un “surfing” in rete. Occorre andare, osare, seguire una stella che ci porti alla felicità e alla gioia. 

La Stella ci guidi là dove siamo attesi!

(Marco Zanoncelli)

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