L’espressione “terza guerra mondiale a pezzi”, coniata nel 2014 da Papa Francesco, riecheggia tra gli analisti dispiegando tutta la sua pregnanza. È innegabile: la nostra è un’epoca di conflitti disseminati eppur collegati in quanto a cause e corresponsabilità, effetti e rischi propagativi.
Tutto ciò è ormai incontrovertibile, basti guardare al teatro ucraino e a quello israelo-palestinese, come pure alle vicende di Libia e Siria. Ma il mosaico si compone di molte altre tessere, che importa sommariamente ricordare per un surplus di consapevolezza sull’impossibilità di confidare nella protezione della mera distanza geografica.
In Africa 31 Stati e circa 300 gruppi sono coinvolti in conflitti, nelle Americhe del Centro e del Sud 7 governi e circa 40 tra cartelli del narcotraffico e milizie rivoluzionarie imbracciano le armi. L’Asia annovera 27 governi e circa 500 soggetti non statuali in stato di conflitto....
L'intero articolo di Giuseppe Casale è a questo link:
Nessun commento:
Posta un commento