Israele: la riforma respinta mentre tra i palestinesi cresce il sostegno ad Hamas

 L’Alta corte israeliana boccia la contestata riforma della Giustizia, una decisione che potrebbe riaccendere una crisi istituzionale, indebolendo un esecutivo già in grave difficoltà.


Sembra passata un'era geologica da quando il ministro della Giustizia Yariv Levin ha presentato la discussa riforma del sistema giudiziario che tanto ha fatto per dividere la società israeliana. Eppure, era esattamente un anno fa. Ieri sera sono bastati alla Corte Suprema otto voti per respingere una delle componenti fondamentali di quella riforma: la legge che aboliva lo standard di ragionevolezza. Lo sviluppo più significativo della seduta di ieri è però il voto che ha sancito il diritto della Corte a respingere anche le Leggi di Base, una decisione che cambia ulteriormente gli equilibri istituzionali del paese. A un anno di distanza, la Corte sembra quindi uscire rafforzata dalla crociata del governo Netanyahu. Ma è probabile che la notizia passi in sordina.  Le preoccupazioni sono ora infatti rivolte altrove. La guerra continua, così come quella devastazione che negli ultimi tre mesi ha stravolto Gaza e la sua popolazione.


L'intera analisi dell'ISPI continua a questo link:

Nessun commento:

Posta un commento