Vuoti di memoria

"A mio avviso al centro della celebrazione del 27 gennaio non devono esserci le vittime. Come sosteneva lo storico Raul Hilberg, l'attenzione deve piuttosto andare ai carnefici da una parte e dall'altra agli spettatori, alla «zona grigia»: al comportamento delle società europee durante lo sterminio"

Ha ancora un senso il Giorno della Memoria della Shoah, fissato al 27 gennaio per celebrare la liberazione del lager di Auschwitz? Lo storico David Bidussa ha avanzato seri dubbi, considerando anche che il Parlamento europeo, nel 2019, ha indicato un nuovo giorno celebrativo il 23 agosto, in ricordo del patto nazi-sovietico di spartizione della Polonia siglato nel 1939. Per approfondire il tema abbiamo invitato a discutere con Bidussa Gabriele Nissim, presidente di Gariwo - La Foresta dei Giusti, e Ugo Volli, autore del libro La Shoà e le sue radici

Il colloquio con Gabriele Nissim, David Bidussa e Ugo Volli a cura di Antonio Carioti è a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202401/240124nissimbidussavollicarioti.pdf




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