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"L’abuso di coscienza" è anche il caso di un'obbedienza senza coscienza.

Vorrei almeno accennare a un tema doloroso e di grande attualità, cui il magistero di papa Francesco è particolarmente attento: l’abuso di coscienza (1), di cui sono espressione gli abusi sessuali, ma che ha propaggini ben più ampie. Un abuso possibile in virtù di un’obbedienza senza coscienza, chiesta o prestata.

Da una parte vi può essere infatti chi si presta e vive un’obbedienza senza coscienza, per ragioni molto diverse: per incapacità, come nel caso di minori o di persone non pienamente in grado di intendere e di volere; per la seduzione esercitata da un’autorità carismatica perversa, come nel caso di abusi in ambito religioso, soprattutto su donne; per un qualche piccolo tornaconto, quando l’abusatore di coscienza remunera con le briciole del suo potere chi vi si sottomette in modo irriflesso e incondizionato; o infine per banale comodità, poiché obbedire senza pensare può risultare meno oneroso.
Dall’altra parte dell’abuso di coscienza vi è l’autorità perversa che viola e distrugge le coscienze, per poter assoggettare in modo pieno le proprie vittime. Non a caso la coscienza e la sua distruzione sono il primo obiettivo di tutte le autorità degenerate. Come afferma Dalmazio Mongillo:

Il potere è interessato a che l’uomo non si renda conto della propria dignità e responsabilità. Sulle coscienze addormentate o anestetizzate si agisce meglio che su quelle sveglie. 
Non può mai prevedere la posizione che assumerà una coscienza cosciente e libera, e poiché il potere ha bisogno di prevedere tutto, vuol controllare e moderare le fasi e i contenuti dello sviluppo della coscienza. ...

La riflessione di Sabino Chialà continua a questo link:


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