Attenzione: anche disinformazione e manipolazione nell'informazione sul conflitto in Ucrania

Immagini satellitari, live-streaming, telecamere a circuito chiuso, mappe, infografiche, video da Telegram e TikTok. L’invasione della Russia in Ucraina viene già presentata come il conflitto più documentato di sempre. Nuovi modi di raccontare la guerra in tempo reale stanno producendo una fitta “nebbia da guerra” sui social. Un contesto in cui proliferano forme di disinformazione e manipolazione che richiedono nuove competenze di analisi e verifica. In questo articolo, alcuni strumenti e suggerimenti per potersi orientare nella "nebbia di guerra".


Ecco di seguito solo due esempi: 

1) Prendi un video o un’immagine che si riferisce a un altro contesto e ripubblicalo con riferimento all’Ucraina per ottenere un veloce effetto virale. 
È il caso dell’immagine “Palestinian girl”, risalente al 2012 e tornata a circolare nei giorni scorsi su Twitter con la didascalia “Ragazza ucraina che affronta un soldato russo”. E così via con le immagini del presidente Zelensky in tenuta militare, il video virale su TikTok dei paracadutisti russi o quelle dei videogiochi ripresentati come immagini dal fronte

2) La diffusione di crono-bufale non sempre è consapevole. Come nel clamoroso caso della “pioggia di missili” mandata in onda dal TG2 che proveniva invece dal videogioco War Thunder. Tra l’altro, nello stesso servizio al TG2 è riuscita l’impresa di mettere insieme ben due false testimonianze: come ha rilevato il giornalista Simone Fontana, i MIC-35 che sorvolavano l’Ucraina “in formazioni compatte come in una parata militare” erano invece le prove tecniche di una vera parata militare andata in scena a Mosca nel 2020.

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