Ucraina: un interessante intervento dell'arcivescovo +Antonio Mennini offre una lettura fuori degli schemi dei media

Sulla tragica situazione dell’Ucraina il sito della Comunità di Bose, per gentile concessione di SettimanaNews, pubblica questo intervento dell’arcivescovo + Antonio Mennini, dal 2002 al 2010 rappresentante della Santa Sede nella Federazione Russa e dal 2008 anche nunzio apostolico in Uzbekistan. Vi traspaiono tutta la competenza storica, la saggezza diplomatica e la parresia evangelica che a Bose abbiamo imparato a conoscere e apprezzare grazie alla fedele partecipazione del vescovo Mennini ai Convegni internazionali di spiritualità ortodossa della Comunità.


Siamo di fronte a una delle pagine più buie, drammatiche degli ultimi settant’anni. La situazione evolve così rapidamente che è difficile immaginarsi scenari e prospettive future, e anche i giudizi sulle cause scatenanti di questo conflitto, che sta assumendo proporzioni mondiali, mostrano di volta in volta i loro limiti.

Una cosa è certa: il preteso punto di vista “realista” sulla storia, dettata da interessi di potere, politici ed economici, la speranza di poter risolvere i conflitti attraverso equilibri di potere si dimostra ancora una volta illusorio. Follie – come quelle dei totalitarismi del XX secolo, che sembravano scongiurati per sempre – si dimostrano invece quantomai vitali....

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L'intervento del vescovo Mennini è molto articolato. Parte dall'ascolto di due omelie molto pregnanti. Una "storica" di + Antonij Bloom e un'altra di qualche giorno fa in una parrocchia di Mosca di padre Aleksej Uminskij.

Riassume poi brevemente la storia della Russia per giungere a descrivere quanto accaduto e le speranze tra autorità e libertà vissuti dal 1991, per giungere a delineare quello che ha spinto a trasformare una giusta coscienza dell’identità nazionale nell’affermazione di un nazionalismo geloso.

Descrivendo poi gli ultimi vent’anni, considerando i cambiamenti morali nella società occidentale (matrimoni gay, legge sul gender ecc.), la Russia ha fatto leva sui valori tradizionali per controbattere questi cambiamenti. E si è proposta come difensore dei valori al mondo intero. Fenomeno davanti al quale l’Occidente ha spesso chiuso gli occhi.

Si è così sviluppata una delirante mania di grandezza, concretizzatasi in una politica estera con una serie di manovre – le principali in Georgia, con l’Ossezia del Sud (2008 e 2019), in Ucraina (Maidan, Crimea, Donbass e Lugansk, 2014), sostegno alla Bielorussia di Lukashenko.

Mennini riporta poi che negli ultimi dieci anni si ripete in Russia il ritornello: siamo circondati da un Occidente che ci odia. Adesso, rinforzato dall’idea di dover difendere i propri concittadini sparsi in tutti i territori dell’ex impero sovietico.

Il suo intervento si chiude riportando alcune voci interne alla Russia di una scrittrice, un filosofo, un igumeno, un monaco e un metropolita.


L'intero intervento a questo link:

https://www.monasterodibose.it/comunita/finestra-ecumenica/14995-ucraina-ieri-e-oggi






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