La Quaresima è un “tempo favorevole di rinnovamento personale e comunitario che ci conduce alla Pasqua di Gesù Cristo morto e risorto”. Nella nostra vita troppo spesso “prevalgono l’avidità e la superbia, il desiderio di avere, di accumulare e di consumare”. La Quaresima “ci invita alla conversione, a cambiare mentalità, così che la vita abbia la sua verità e bellezza non tanto nell’avere quanto nel donare, non tanto nell’accumulare quanto nel seminare il bene e nel condividere”. La Quaresima, come tutta l’esistenza, è il tempo “propizio per seminare il bene in vista di una mietitura”.
Durante la Quaresima siamo chiamati “a rispondere al dono di Dio accogliendo la sua Parola” che “rende feconda la nostra vita”. “Questa chiamata a seminare il bene - scrive il Papa - non va vista come un peso, ma come una grazia”.
Di fronte “alla preoccupazione per le sfide che incombono” e allo “scoraggiamento per la povertà dei nostri mezzi”, la tentazione “è quella di chiudersi nel proprio egoismo individualistico” e di “rifugiarsi nell’indifferenza alle sofferenze altrui”. Ma Dio “dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato”: la Quaresima, osserva il Papa, ci chiama “a riporre la nostra fede e la nostra speranza nel Signore”. Solo con lo sguardo fisso su Gesù Cristo “possiamo accogliere l’esortazione dell’Apostolo: non stanchiamoci di fare il bene”.
“Non stanchiamoci di estirpare il male dalla nostra vita”. “Non stanchiamoci - sottolinea il Santo Padre - di chiedere perdono nel sacramento della Penitenza e della Riconciliazione, sapendo che Dio mai si stanca di perdonare”. “Non stanchiamoci - aggiunge Francesco - di combattere contro la concupiscenza, quella fragilità che spinge all’egoismo e ad ogni male, trovando nel corso dei secoli diverse vie attraverso le quali far precipitare l’uomo nel peccato”. La Quaresima, si legge nel messaggio, è un tempo propizio “per contrastare queste insidie e per coltivare invece una più integrale comunicazione umana fatta di incontri reali, a tu per tu”.
Approfittiamo in modo particolare di questa Quaresima, spiega il Pontefice, “per prenderci cura di chi ci è vicino, per farci prossimi a quei fratelli e sorelle che sono feriti”. La Quaresima è un tempo propizio “per cercare, e non evitare, chi è nel bisogno”. “Per chiamare, e non ignorare, chi desidera ascolto e una buona parola; per visitare, e non abbandonare, chi soffre la solitudine”.
Chiediamo “a Dio la paziente costanza dell’agricoltore per non desistere nel fare il bene, un passo alla volta”. “Chi cade, tenda la mano al Padre che sempre ci rialza. Chi si è smarrito, ingannato dalle seduzioni del maligno, non tardi a tornare a Lui che largamente perdona”.
"Non stanchiamoci di seminare il bene”: il digiuno prepara il terreno, la preghiera irriga, la carità feconda”.
L'intero messaggio del Papa a questo link:
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