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Il nostro cammino sinodale alla Cita, nella Cita: alcune idee centrali

 

Per cogliere la novità e l’opportunità del cammino sinodale


“Che sorpresa” Inventiamo qualcosa di originale!” Parola di Vescovi.

“Non era mai accaduto. In queste ultime settimane, da nord a sud del Paese, si è sprigionata dalle Chiese locali un’eccezionale ricchezza di iniziative e spunti e idee originali per ridare linfa all’annuncio e vigore a un tessuto ecclesiale e sociale sfibrato e vecchio

Si sta pensando davvero una chiesa “in uscita”, per andare nelle periferie ritenute più lontane dal recinto ecclesiale, per aprire il cuore e l’orecchio a quanti, per diversi motivi, sono rimasti ai margini della vita ecclesiale. E ascoltarli davvero, senza imporre nulla di preconfezionato. Se chiunque della comunità cristiana, obbedendo alla creatività dello Spirito, si farà promotore/moderatore di un qualche “tavolo/gruppo” sinodale sul territorio, nei diversi ambienti in cui le persone vivono, s’incontrano, si curano, studiano e lavorano, sarà davvero un’esperienza ampia di sinodalità.

Si tratta di impostare un nuovo tipo di ascoltoinventando qualcosa di originale, che prima normalmente non esisteva o esisteva sporadicamente, dando spazio alla creatività di ciascuno, attivando percorsi che puntino alla comunione: con il povero, con lo straniero, con chi è disorientato, con chi cova rabbia, con chi non crede o ha perso la fede, con chi ha fede solo nella scienza, con chi si sente lontano, con chi professa un’altra religione o appartiene ad un’altra tradizione cristiana” 

I vescovi italiani in Assemblea Generale, 25 novembre 2022

 

In ascolto autentico delle narrazioni di tutti

“Con questo processo sinodale si manifesterà UNA CHIESA PIU’ UMANA. Manifesteremo una Chiesa che NON AFFIANCA O SORVOLA IL MONDO ma fatta di donne e uomini che abitano la storia, guardando nella fede a Gesù come il salvatore di tutti e pellegrinando insieme agli altri, senza presunte superiorità o patenti di ortodossia. Non è fatta per stabilirsi, ma per camminare. 

Siamo consapevoli che:

·          CI VORRA’ ASCOLTO AUTENTICO che trasmetta all’altro un messaggio balsamico: “tu per me sei importante, meriti il mio tempo e la mia attenzione, sei portatore di esperienze e idee che mi provocano e mi aiutano a crescere”. 

·      NON BASTERANNO ALCUNI RITOCCHI. Le nostre Chiese in Italia sono coinvolte nel cambiamento epocale; allora non bastano alcuni ritocchi marginali. Si lascino piuttosto da parte le tentazioni conservative e restauratrici e, nello spirito della viva tradizione ecclesiale – tutt’altra cosa dagli allestimenti museali – affrontare con decisione il tema della “riforma”, cioè del recupero di una “forma” più evangelica. 

·      AL CENTRO CI DOVRANNO STARE GLI ESCLUSI. Allora le persone ferite, allontanate, sprovvedute e umiliate, diventano i punti di riferimento della riforma delle nostre comunità.

·          SI RIPARTE DAL SENSUS FIDEI. Il Popolo di Dio è santo e quando crede non si sbaglia, anche se non trova parole per esprimere la sua fede. Lo Spirito lo guida nella verità e lo conduce alla salvezza. Come parte del suo mistero d’amore verso l’umanità, Dio dota la totalità dei fedeli di un istinto della fede – il sensusfidei –

·          PER ARRIVARE A SCELTE PROFETICHE! Ci sarà tempo, in una fase successiva, per ritornare sulle narrazioni ed esperienze raccolte, riflettervi e giungere nel 2025 ad alcune decisioni finali, che dovranno avere il coraggio della “profezia”.

       

    

Per fare questo RACCOGLIEREMO NARRAZIONI DA TUTTI. Tutti sono invitati a porsi al servizio di questa grande opera di raccolta delle narrazioni delle persone: di tutte le persone, perché in ciascuno opera in qualche misura lo Spirito; anche in coloro che noi riterremmo lontani e distratti, indifferenti e persino ostili”.              

Dal Messaggio dei vescovi del 8 ottobre 2021

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