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Natale non è dimenticare, è ri-conoscere ed è ri-nascere: tre diversi auguri

Primo augurio

Prendendo in prestito le parole della Comunità di "S. Nicolò all'Arena" di Verona, l'augurio per un cammino che vuole costruire legami e incontri nella Chiesa e nella società in cui viviamo.


 

PONTI, NON MURI

Ponti, non muri tra la testa e il cuore
perché non ci sia un amore senza pensiero
e un pensiero senza amore
Ponti, non muri tra giovani e vecchi
perché non ci sia un futuro senza memoria
e una memoria senza futuro
Ponti, non muri tra religioni diverse
perché non esista violenza in nome di Dio
e la terra trovi il suo cuore pensante
Ponti, non muri tra Chiesa e mondo
perché non ci sia una chiesa fuori dal mondo,
chiusa nelle sue paure, e un mondo senza gioia
Ponti, non muri tra politica ed economia
perché ci sia una politica bella
e una economia che guardi dalla parte dei poveri
Ponti, non muri tra scuola e lavoro
perché la cultura sia il pane quotidiano
il linguaggio della non esclusione
Ponti, non muri tra educazione e libertà
perché educare sia liberare
dalla dipendenza e dalla rassegnazione
Ponti, non muri tra confine e confine
perché il mondo sia la casa di tutti
e le porte siano aperte al vento
Ponti, non muri tra mare e mare, tra oceano e oceano
perché donne e bambini non sprofondino nell’abisso
ma danzino il girotondo della vita
Ponti, non muri tra Natale e Pasqua
perché tutti possano ri-nascere e risorgere ogni giorno
Ponti, non muri tra Dio e le persone
perché tutti possano gustare l’abbraccio della tenerezza di Dio
Ponti solo ponti tra sguardo e sguardo, tra città e città
Ponti solo ponti
un grande arcobaleno che congiunge terra e cielo
perché non ci può essere allegria nel cielo
se non c’è amore sulla terra

Auguri!

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Secondo augurio

Prendendo in prestito le parole di Papa Francesco

L’umiltà è la capacità di saper abitare senza disperazione, con realismo, gioia e speranza, la nostra umanità; questa umanità amata e benedetta dal Signore. L’umiltà è comprendere che non dobbiamo vergognarci della nostra fragilità. Gesù ci insegna a guardare la nostra miseria con lo stesso amore e tenerezza con cui si guarda un bambino piccolo, fragile, bisognoso di tutto. Senza umiltà cercheremo rassicurazioni, e magari le troveremo, ma certamente non troveremo ciò che ci salva, ciò che può guarirci. Le rassicurazioni sono il frutto più perverso della mondanità spirituale, che rivela la mancanza di fede, di speranza e di carità, e diventano incapacità di saper discernere la verità delle cose. 


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Terzo augurio

 Prendendo in prestito le parole di M. Teresa di Calcutta e di Fiorella Mannoia 

(dagli auguri dell'Eremo della Visitazione)


Il nostro Natale sia un inno alla vita
La vita è dono da accogliere, da abbracciare, da tenere stretto...
“La vita è la vita, difendila” (M. Teresa di Calcutta)

«...
A chi trova se stesso nel proprio coraggio
a chi nasce ogni giorno e comincia il suo viaggio
a chi lotta da sempre e sopporta il dolore
qui nessuno è diverso, nessuno è migliore
a chi ha perso tutto e riparte da zero
perché niente finisce quando vivi davvero
a chi resta da solo abbracciato al silenzio
a chi dona l’amore che ha dentro

Per quanto assurda
e complessa ci sembri
la vita è perfetta
per quanto sembri incoerente e testarda, SE CADI TI ASPETTA
siamo noi che dovremmo
imparare a tenercela stretta
A TENERSELA STRETTA
CHE SIA BENEDETTA »

(Amara- Fiorella Mannoia)

https://www.youtube.com/watch?v=tLocMgbJPUk

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