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Piccola Rassegna Stampa: una selezione di temi .... (8 segnalazioni)

Questa piccola "Rassegna Stampafatta di indicazioni di articoli (con relativo link) su temi che si ritengono interessanti per le attenzioni spesso sollecitate nella nostra Comunità, o per situazioni importanti ma non molto presenti nei media. 

Un breve sommarietto ne anticipano il contenuto così si può scegliere quello che eventualmente interessa. In ogni caso anche solo la titolazione e il sommarietto offrono una informazione.



Questa edizione è divisa in blocchi ordinati:

 

·  2 articoli riguardanti la violenza sulle donne

  2 articoli di analisi sull'amaro rapporto tra la Cina e l'Africa

· 1 articolo sulla situazione in Congo dove la guerra è ovunque

·  2 articoli sulle carceri: "Il frumento sotto la zizzania" e "Dio dentro le sbarre"

·  1 articolo su dopo il Covid: "Ripartire" o "Ricominciare"

 

 

 

“La violenza contro le donne e le ragazze continua a essere la più pervasiva e pressante questione di diritti umani nel mondo di oggi”

Dal 1981 il 25 novembre viene celebrato come la giornata contro la violenza di genere. In quell'anno fu organizzato, in Colombia, il primo “Incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche”. La scelta cadde proprio su quella data per ricordare tre delle quattro sorelle Mirabal, soprannominate Las Mariposas (Le farfalle), Patria, Minerva e María Teresa – attiviste politiche della Repubblica Dominicana e militanti del gruppo Movimento 14 giugno – che furono brutalmente assassinate a Santo Domingo il 25 novembre 1960, su ordine del dittatore Rafael Trujillo, per mano degli agenti della polizia militare. Nonostante l'adozione della Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW) da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1979, la violenza contro le donne e le ragazze è rimasto un problema diffuso in tutto il mondo. Il 7 febbraio 2000, con la risoluzione 54/134, l'Assemblea generale ha designato ufficialmente il 25 novembre Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne invitando governi, organizzazioni internazionali e ONG a unirsi e a organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema, ogni anno, in quella data. La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne segna anche l'inizio della campagna dei "16 giorni di attivismo contro la violenza di genere" che si conclude con la Giornata internazionale dei diritti umani, il 10 dicembre, per sottolineare come la violenza contro le donne sia essa stessa una violazione dei diritti umani.

·   Cosa succede dopo che ti hanno ammazzata?

·   Raptus, gelosia, sensazionalismo e morbosità: i media e la violenza sulle donne [articolo 2017]

·   Sappiamo come devono essere coperti i casi di violenza sulle donne, ma continuiamo a fare gli stessi errori [articolo 2020]

·   La violenza contro le donne e i centri che lavorano con gli uomini maltrattanti [articolo giugno 2021]

·   “Mind The Gap. Costruire l’uguaglianza di genere”. La guida di Aidos per parlare di stereotipi di genere a scuola

·   Uomini in lotta contro il patriarcato: l’esperienza di Maschile Plurale [articolo settembre 2021]

 

 

La sorellanza femminista che noi uomini dobbiamo ancora creare

La violenza contro le donne è un fenomeno sociale che dovrebbe interessare molto anche gli uomini non perché debbano “pentirsi” o assumersi la “colpa” di qualcosa, ma perché quel fenomeno è un sintomo preciso anche di ciò che condiziona il loro comportamento. Quello che sostiene una logica femminicida non è il raptus tanto strombazzato dai media quanto smentito da qualsiasi persona minimamente preparata sul tema, ma è quella stessa idea di possesso così importante nella tipica educazione al maschile. Un uomo è valutato per quello che ha: donne, lavoro, beni - tutte cose rese quantificabili, monetizzabili, come la sua identità che assume così un valore quantitativo, in denaro - “che uomo sei?” significa “quanto vali, quanto potere hai sulle tue cose?”. Quando uno di quei “beni”, una donna, decide com’è libera di fare di interrompere una relazione, per molti uomini ciò significa valere di meno, avere una perdita di prestigio, di valore della propria maschilità. La reazione a questa perdita di valore è tristemente nota. Come sono note le reazioni a qualsiasi presa di coscienza delle donne di non essere un bene a disposizione, di non voler sottostare al continuo abuso di sentire il loro corpo valutato, giudicato, classificato. L’antidoto sarebbe quella sorellanza femminista che ancora dobbiamo creare, come uomini. Quel sentimento per cui ci si riconosce simili malgrado le differenze culturali, sociali, economiche, storiche; quel sentimento che di fronte a un femminicida, a uno stupratore, dovrebbe farci non correre a manifestare quanto siamo differenti da lui, ma chiederci cosa abbiamo in comune con lui, riconoscendo che i suoi atti violenti non sono altrove rispetto alle battute maschiliste, agli insulti sessisti, all’imputare le carriere femminili all’uso sessuale del loro corpo, al ritenersi il solo genere destinato a comandare e gestire - sono alla fine di quella stessa strada dove si trovano questi comportamenti oppressivi.

 

Cina sempre più amara per l’Africa. Il caso dell’Uganda

di Rossana Miranda

Il Paese africano aveva chiesto un maxi-finanziamento alle banche cinesi per ammodernare e ampliare il suo unico aeroporto internazionale. Ma venute meno le garanzie, Pechino ha fatto scattare la trappola, pronta a entrare in possesso dell’infrastruttura. Un film già visto e non solo in Africa
https://formiche.net/2021/11/cina-africa-prestiti-uganda-debito/

 

 

Meno soldi, più controllo. La mossa cinese che spiazza l’Africa

di Gianluca Zapponini | 01/12/2021 -

All’indomani del caso Uganda, Xi Jinping annuncia la riduzione a 40 miliardi dei finanziamenti ai Paesi africani, promettendo anche un miliardo di vaccini. Ma sottobanco il Dragone è pronto a mettere sotto controllo i pagamenti nel Continente, via yuan digitale

Con una mano dà, con l’altra prende. Il rapporto della Cina con l’Africa è sempre più ambiguo.

https://formiche.net/2021/12/cina-africa-debito-yuan-uganda/

 

 

Cibo, vaccini o materie prime In Congo la guerra è ovunque 

di Dorella Cianci in Avvenire del 1 dicembre 2021

In Congo la fame è una condizione cronica da anni. Quasi 7 milioni di persone vivono in uno stato continuo di insicurezza alimentare. Il Covid-19 si è aggiunto alle altre epidemie presenti: morbillo, colera, ebola. Nelle regioni orientali, migrazioni di massa per atti violenti di guerriglia eteroguidati da paesi stranieri, Cina e Turchia in primis, per il controllo delle risorse del sottosuolo (terre rare, coltan, oro, cobalto...).

 

 

Cercate nel reo il frumento sotto la zizzania 

di Lorenzo Fazzini in Avvenire del 28 novembre 2021

"Verso Ninive. Conversazioni su pena, speranza, giustizia riparativa" è un dialogo tra il cardinale Matteo Maria Zuppi e la dirigente penitenziaria Paola Ziccone, riflessioni nate dalla frequentazione di «centinaia di ragazzi tra i 14 e i 25 anni, autori di reato o vittime, ma anche di genitori di ragazzi, volontari, educatori, agenti... dei tanti che girano intorno alla vita del carcere.

 

 

«Terroristi o mafiosi c'è Dio dietro le sbarre» 

intervista a Silvio Mesiti a cura di Roberto Zanini in Avvenire del 28 novembre 2021

Terroristi, mafiosi, stupratori o assassini, prima di tutto i detenuti sono esseri umani. Lo dice il parroco di San Nicola a Palmi (Reggio Calabria) e cappellano del locale supercarcere. La dimensione necessaria al dialogo è mettere al centro la comune umanità per diventare ed essere pienamente umani. Non i riti. Solo l'amore attrae. Oggi più che mai.

 

Viaggio al termine della notte 

di Antonio Spadaro in la Repubblica del 28 novembre 2021

Non siamo chiamati a "ripartire" per tornare alla normalità di un'età dell'oro che in realtà non lo era, ma a "ricominciare". Le narrative della ripartenza sono dannose, perché tendono naturalmente a ripristinare equilibri che invece devono cambiare. Serve un nuovo inizio.

 

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