Questa piccola "Rassegna Stampa" fatta di indicazioni di articoli (con relativo link) su temi che si ritengono interessanti per le attenzioni spesso sollecitate nella nostra Comunità, o per situazioni importanti ma non molto presenti nei media.
Un breve sommarietto ne anticipano il contenuto così si può scegliere quello che eventualmente interessa. In ogni caso anche solo la titolazione e il sommarietto offrono una informazione.
Questa edizione è divisa in blocchi ordinati:
· 3 ancora tre riflessioni sul Natale
· 2 articoli sulla liturgia e sulle sfide del futuro
· 3 riflessioni sul cosa comporti il credere e la fede nel tempo delle chiese vuote
· 2 articoli sulle guerre dimenticate (Birmania – Siria – Yemen)
· 2 articoli sulla situazione drammatica in Afghanistan (in particolare per i bambini che corrono il pericolo di non vedere la primavera)
· 1 articolo del Nobel per la fisica Parisi sul tema di un ritorno al nucleare in Italia
Il bambino che nasce
di Raniero La Valle in www.chiesadituttichiesadeipoveri.it del 29 dicembre 2021
la concezione di un Dio "tappabuchi" e traboccante di onnipotenza non è nemmeno della Bibbia, dove certo ci sono molte pagine oggi inaccettabili, ma che non deve essere letta senza metodo critico, in modo fondamentalista e letterale
Natale come ragione di attendersi l'inatteso
di Tomaso Montanari in www.chiesadituttichiesadeipoveri.it del 29 dicembre 2021
Festa della vita messa in gioco il Natale è il segno di una lotta per la giustizia non in un altro ma in questo mondo. Cosa altro è la nascita di un bambino se non un atto di fiducia e di speranza nella possibilità che cambi tutto?
di Luca Mazzinghi in il Quotidiano del Molise del 19 dicembre 2021
Questa pandemia può ancora diventare un'occasione di grazia, in questa disgrazia globale che il mondo sta attraversando, un'occasione per noi comunità cristiane perché possiamo riscoprire l'autenticità del cristianesimo; nulla sarà infatti più come prima; non illudiamoci: in un modo o in un altro non ritorneremo più a una presunta normalità.
Liturgia: riaprire il cantiere
di Patrice Dunois-Canette in https://saintmerry-hors-les-murs.com del 21 dicembre 2021 (nostra traduzione)
Che cosa mostrano della Chiesa le nostre celebrazioni? Che cosa vogliamo che dicano della Chiesa? Se la liturgia fa la Chiesa, a mio avviso bisogna riaprire il cantiere chiuso troppo presto dopo il Concilio Vaticano II. Riconoscere e rendere visibile nella celebrazione l'identità che il battesimo dà a tutti.
di Goffredo Boselli in Vita Pastorale del 28 dicembre 2021
da qualche tempo la novità è che anche i laici, uomini e donne credenti e regolarmente praticanti, si dichiarano sinceramente inquieti e preoccupati perché avvertono che partecipare alla liturgia è diventato sempre più per loro una fatica, confessando, con tristezza e talvolta anche con turbamento, che sentono di ricevere poco o nulla da liturgie che avvertono come trascurate, stanche, monotone (ndr.: per la comunità della quale faccio parte da tre mesi ormai non è più possibile celebrare liturgie desiderate, arricchenti, ospitali, piene di umanità, evangeliche... dentro l'istituzione manca il respiro e un'esperienza di oltre 50 è stata interrotta)
di Severino Dianich in Vita Pastorale del gennaio 2022
non poche esperienze vissute obbligano a rispondere che la chiesa, in non pochi casi, di fatto è un ostacolo alla fede. L'incoerenza di comportamenti di tanti cristiani, sia pastori che fedeli, è una continua provocazione a credere.
di José Antonio Pagola in baptises.fr del 19 dicembre 2021 (nostra traduzione)
Passare da una fede passiva, infantile, ereditata, ad una fede responsabile e personale. La fede non è una sorta di "capitale" che riceviamo in occasione del battesimo e di cui possiamo disporre per il resto della vita. La fede è un atteggiamento che ci mantiene in ascolto di Dio, aperti ogni giorno al suo mistero di vicinanza e di amore per tutti.
Halík: «Credere è un frutto del paradosso»
intervista a Tomáš Halik a cura di Alessandro Zaccuri in Avvenire del 24 dicembre 2021
Durante la pandemia, tempo delle 'chiese vuote', Dio ci ha invitati a essere così creativi da stabilire una relazione personale con Lui anche al di fuori delle pareti di un edificio consacrato. È stato un monito profetico. Dobbiamo tornare a interrogarci sulla nostra fede, andando al centro del messaggio evangelico. Reinterpretare non solo le Scritture e la nostra tradizione, ma anche e specialmente i segni dei tempi.
L'anno delle guerre dimenticate e silenziate
di Alberto Negri in il manifesto del 29 dicembre 2021
Se non fosse per il papa che ha ricordato le tragedie della Siria e dello Yemen qui nessuno ne parlerebbe più. Eppure si tratta di “guerre parallele”. Da una parte l’Arabia saudita si presenta come leader di una coalizione militare che difende il “legittimo” governo yemenita.. Dall’altra c’è lo stato ebraico che approfittando del conflitto siriano ha deciso di raddoppiare gli insediamenti nel Golan occupato nel 1967.
In Birmania il massacro continua nel silenzio generale
di Pierre Haski in www.internazionbale.it del 28 dicembre 2021
L'aspetto peggiore è l'indifferenza generale. La Birmania è ormai sparita dall'agenda dei mezzi d'informazione, tranne quando un massacro va oltre le normali tragedie. È il caso di oggi, ma il timore è che non cambierà nulla.
Afghanistan, senza un intervento urgente molti bambini non vedranno la primavera
Con l'arrivo dell'inverno in Afghanistan aumentano i rischi per la salute di 3,2 milioni di bambine e bambini al di sotto dei cinque anni già provati da malnutrizione, siccità, casi di morbillo e mancanza di assistenza e di servizi. Si tratta del numero più alto di persone con grave insicurezza alimentare mai registrato nei dieci anni in cui le Nazioni Unite hanno iniziato a monitorare la situazione in Afghanistan. La rigidità delle temperature peggiora una situazione già grave in cui il rischio di polmonite e malattie respiratorie acute è molto elevato soprattutto nelle zone ad alta quota.
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Il Nobel per la fisica Parisi: “Scettico su nucleare in Italia, meglio investire su fotovoltaico e risparmio energetico”
“L’Italia non è un buon posto per fare centrali nucleari: sono scettico”. Intervenuto nel corso dell’evento “Quark e glaciazioni. Conversando sul semplice e sul complesso”, a Roma, il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi ha espresso le sue perplessità sul ricorso all’energia nucleare nel nostro paese. “È chiaro che ci saranno reattori di quarta generazione alcuni dei quali promettono di “mangiarsi” le scorie per ridurle, ma al momento sono solo dei prototipi. Non è ancora chiaro quanto andrà avanti il nucleare di quarta generazione, mentre è più sicuro investire sul risparmio energetico, ad esempio coibentando le case”. [Fonte: Il Fatto Quotidiano]
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