Una Chiesa con porte e finestre aperte

Il tema del Sinodo metta a fuoco la questione, urgente, di una riflessione sul potere e le sue dinamiche nella Chiesa. 

Un'altra stimolante riflessione di Andrea Grillo. 

Più volte sono stati segnalati suoi sempre acuti interventi sul Blog.


Questa è una delle idee più chiare che si stanno manifestando nell’attualità ecclesiale e nel dibattito culturale al di là della Chiesa, in quella che possiamo chiamare cultura comune. Bisogna prima di tutto reagire a una sorta di istinto di autodifesa proprio della Chiesa. Succede che quando la Chiesa sente parlare di potere dice “non mi riguarda, perché io non sono in quella regione; mi muovo in quella del servizio…”. Falso: l’esercizio dell’autorità vera, dell’autorità del Vangelo, dell’autorità del servizio, ha bisogno di esercitare potere. Per perderlo magari, ma deve esercitarlo. Ora, nell’esercizio del potere si toccano tutta una serie di mediazioni che sono comuni, non specifiche solamente della Chiesa. Di conseguenza, una riflessione su queste mediazioni è importante.

Papa Francesco è molto franco e chiede di usare l’immaginazione, l’inquietudine e l’incompletezza. Non a caso utilizza queste tre parole, parole sorprendenti.(...) La grande intuizione di Giovanni XXIII fu che, aprendo il Concilio Vaticano II sostenne che esso ha un’indole pastorale. Perché – affermò allora Papa Giovanni, altra cosa è la sostanza dell’antica dottrina del depositum fidei, e altra cosa è la formulazione del suo rivestimento. Noi dobbiamo formulare il rivestimento della sostanza dell’antica tradizione in modo nuovo, sorprendente, avvincente, appassionante. Dunque il potere dobbiamo esercitarlo usando in modo nuovo il linguaggio.....


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