Scavando in alcuni dei possibili significati connessi al 6 gennaio, vi si scorge quanto sia adeguata la simbologia che lo lega a una stella scorta soltanto perché c’erano le tenebre. Da duemila anni l’autentica speranza dei credenti nel Signore Gesù Cristo rimane sempre quella di una notte che volge al suo termine e di un giorno che si avvicina. A guidarci è ancora una stella.
Si è diventati familiari con una forma di comunicazione esente da spostamenti spaziali. Ognuno, stando nella propria casa o nel proprio ufficio, è nelle condizioni di collegarsi con persone distanti da lui migliaia di chilometri.
Vista sotto questo aspetto, è una situazione opposta a quella narrataci in riferimento ai Magi. La loro vicenda è tutta legata a una distanza nello spazio annullata per mezzo di uno spostamento. Scorta nel cielo una stella lontana, i sapienti orientali si muovono sulla terra verso Occidente. Lo fanno al fine di giungere a compiere gesti «in presenza» e a consegnare doni (oro, incenso e mirra) carichi di senso simbolico solo perché dotati di una dimensione materiale.
In questo 2022, per tutti i cristiani, l’Epifania si prolungherà fino alla seconda metà di gennaio. Non si tratta di una globale rivincita del calendario giuliano. Il motivo è un altro: la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (17-25 gennaio) del prossimo anno sarà dotata di esplicite risonanze epifaniche.
L'intero articolo di Piero Stefani su Il Regno a questo link:
https://ilregno.it/attualita/2021/22/il-giorno-e-le-stelle-piero-stefani
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