Le tre crepe nella Chiesa

Ci sono profonde crepe su tre grandi arcate istituzionali del cattolicesimo: le conferenze episcopali in cui rivivono gli antichi concili provinciali, gli organi attraverso i quali il successore di Pietro esercita il ministero, le chiese locali per le quali il vescovo è costituito vicario di Cristo. Più difficili dei temi della cronachetta chiesastica - fatta di svolte del papa, di nemici del papa, di fatiche del papa - esse segneranno l'agenda della chiesa

Alberto Melloni in Repubblica

La prima crepa attraversa l'Europa ecclesiastica, ed è paurosa.
La Chiesa di Francia si è incenerita, in un tentativo di restauro maldestro (come Notre Dame...). Aver calcolato statisticamente (sic!) che dal dopoguerra circa 250mila abusi potrebbero essere stati compiuti dal clero cattolico, su 5,5 milioni di casi stimati nel Paese per gli stessi anni, doveva far capire che l'abuso dei bambini è il lato più spietato di una ferocia patriarcale, coperta d'omertà antiche e moderne, diffusa in tutti gli strati sociali. E anziché chiedersi quale teologia del maschio e del prete abbia impedito di denunciare o riconoscere quel male, i dati della commissione Sauvé son diventati occasione di vuote espressioni "vergogna", di coretti sulla "tolleranza zero", e di scommesse azzardate sulla possibilità di elevare il sospetto ad esorcismo del demone omertoso.

La Chiesa tedesca non sta meglio. Il cammino sinodale, anziché darsi una agenda di penitenza e di unità, ha aperto tensioni interne e fornito a Roma il pretesto per far arrivare moniti o inutili o esasperanti o tutte e due. Così, nel vuoto lasciato da quel gigante teologico e politico come fu il cardinal Lehmann, col primo governo federale composto tutto di atei, il polmone intellettuale della chiesa si esprime con coup de theatre come le (finte) dimissioni del cardinale Marx o i deliri (veri) del cardinale Müller.

La Chiesa polacca perde fedeli e credibilità da tutti i lati: prelati che si sentivano intoccabili sono crollati sotto i colpi di due film dei fratelli Sekielski sugli abusi. Ma i superstiti del repulisti post- wojtyliano sono invasati antieuropei che esaltano la "continuità biologica" delle nazioni e che definiscono le destre polacche, omofobe, e antimigranti, "una benedizione di Dio", e danno il la ai vescovi degradatisi a cappellani delle democrature mitteleuropee.

Così che la Chiesa italiana ....

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