Le due vere questioni per la riforma della Chiesa: sacerdozio ed eucaristia

Un articolo da leggere e sul quale riflettere con attenzione

Chiesa, eucaristia e ministero si condizionano reciprocamente. Un’autentica riforma della chiesa, che recuperi la sua vivacità promettente e profetica, può radicarsi solo se muta la concezione del ministero. Ma questa comprensione può cambiare solo se si alimenta di una intelligenza non riduttiva della eucaristia. 


La catena del clericalismo e della autoreferenzialità dipende molto da una assolutizzazione e personalizzazione del sacerdozio, che è conseguenza della concentrazione della eucaristia nella sola consacrazione. Non si fa la riforma della Chiesa e non si supera il disastroso clericalismo che rende autoreferenziale la istituzione senza arricchire la teologia della eucaristia delle dinamiche di cui è composta, dei ministeri da cui è animata e della destinazione ecclesiale che la giustifica. Direi che ministero e mistero devono comunicare in modo profondo ed efficace. Provo a formulare molto semplicemente i tre livelli di questo “scacco”, che viene alimentato da una comprensione inadeguata del mistero eucaristico.

L'articolo del liturgista Andrea Grillo, che insegna all'Università Pontificia S. Anselmo, si sviluppa nei seguenti paragrafi: 

1. La tensione ecclesiale tra eucaristia e sacerdozio
2. La riduzione del sacerdozio alla eucaristia e dell’eucaristia alla consacrazione
3. Due figure dimenticate: la celebrazione comunitaria e la sua presidenza
4. Il carattere senza oggetto e il significato non contenuto
5. Il recupero della ricchezza eucaristica e della articolazione ministeriale


Ecco il link dove poterlo leggere:

https://www.cittadellaeditrice.com/munera/la-riduzione-di-sacerdozio-ed-eucaristia-due-vere-questioni-per-la-riforma-della-chiesa/?fbclid=IwAR3C3xA0lYr9c3Q-qVSSV7JHkL5etc7stLleJeauT3rmJ4K30j4IbB3OzFg


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