Tradizione e Democrazia in stile sinodale

Papa Francesco continua ad approfondire, alla luce del cammino sinodale, i temi della Tradizione e - soprattutto - del rapporto tra Chiesa e Democrazia...

 di Sergio Ventura che si definisce così: 
romano del '73, giurista pentito, datosi all'insegnamento per la libertà di ricerca che esso garantisce, si è appassionato alla religione perché - disseminata ovunque - permette di curiosare in tutto 

Il viaggio del Papa a Cipro e in Grecia, oltre ad aver mostrato quante perle possono crescere nel dialogo anche conflittuale, ha toccato alcuni nodi della «dimensione sinodale» (come l’evangelizzazione, la democrazia, il potere gerarchico, le strutture) relativi a questioni pastorali decisive che, come Chiesa, ci trasciniamo dietro ormai da anni. Dopo essermi qui soffermato sul nodo dell’evangelizzazione, affronterò ora quelli legati alla t/Tradizione e alla democrazia.

 
– La dinamicità (ecumenica) della Tradizione
Proprio per l’osmosi tra vangelo e cultura (grazia e natura), evidenziata in conclusione del precedente contributo, nel discorso al Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa di Cipro Papa Francesco ci ha esortato con forza a non permettere che «le tradizioni, al plurale e con la “t” minuscola, tendano a prevalere sulla Tradizione, al singolare e con la “T” maiuscola». A volte, ricorda Andrea Grillo, «confondiamo la tradizione ecclesiale con le forme tridentine o ottocentesche», per cui «ci sono cose della tradizione che è bene che muoiano perché la tradizione continui». Possiamo e dobbiamo avere «il coraggio di spogliarci di ciò che, pur prezioso, è terreno» – insiste il vescovo di Roma – così da sottrarci «al rischio di assolutizzare certi usi e abitudini, non essenziali per vivere la fede», ma anzi pericolosi perché potenzialmente veicolo di atteggiamenti escludenti o violenti....

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