Guido Coen nel suo intervento ha ricordato il commento di Rav Sacks: «Forse è la prima volta che un papa (Francesco, ndr) ha pubblicamente riconosciuto che, nel rimanere fedeli alla loro fede, gli ebrei erano rimasti leali verso Dio, non infedeli. Questa è una dichiarazione in grado di cambiare il mondo».
Guido Coen, consigliere UCEI delegato al dialogo interreligioso, è intervenuto nella annuale giornata dell’amicizia ebraico-cristiana. Ecco un brano del suo intervento:
Per la prima volta nel 2021 l’UCEI ha designato un consigliere con delega per il dialogo interreligioso. Questo è un segno che sta crescendo anche nel mondo ebraico la consapevolezza della necessità e dell’urgenza di confrontarsi con altre religioni e in particolare con il cristianesimo.
Vorrei citare le parole di un altro grande maestro contemporaneo, Rav Jonathan Sacks: «Si può cambiare il mondo? La risposta è sì, e la prova è una delle storie più edificanti nella storia religiosa dell’umanità: la mutata relazione tra ebrei e cristiani dopo la Shoah». Egli cita poi delle affermazioni di papa Francesco: «Mai è venuta meno la fedeltà di Dio all’alleanza con Israele… attraverso le terribili prove di questi secoli gli ebrei hanno conservato la loro fede in Dio. E di questo a loro non saremo mai sufficientemente grati, come Chiesa, ma anche come umanità».
Commenta Rav Sacks: «Forse è la prima volta che un papa ha pubblicamente riconosciuto che, nel rimanere fedeli alla loro fede, gli ebrei erano rimasti leali verso Dio, non infedeli. Questa è una dichiarazione in grado di cambiare il mondo».
L'intero suo intervento a questo link:
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