Quello sguardo delle donne capace di creare comunione

«Questo fanno le madri: sanno superare ostacoli e conflitti, sanno infondere pace. Così riescono a trasformare le avversità in opportunità di rinascita e di crescita. Lo fanno perché sanno custodire, sanno tenere insieme i fili della vita»

Rosanna Virgili in Avvenire del 2 gennaio

Davvero appassionata è stata, ieri, nella Giornata mondiale della pace, la parola del Papa sulle donne. A risonanza della sua omelia sarebbe bastato lo sguardo e la voce della splendida soprano sudafricana Pretty Yende, protagonista del Concerto di Capodanno nel giorno in cui a Città del Capo si celebravano i funerali di Desmond Tutu. Il Papa cita e attraversa lo «sguardo inclusivo» di Maria per andare a riflettere sulla capacità che hanno le madri di tessere fili di comunione al posto dei fili di ferro spinato di divisione. Il pensiero va certo alle donne bloccate coi loro bambini tra la Polonia e la Bielorussia o a quelle di Mytilene ghettizzate per mesi e mesi in aree di resistenze e rese. Poco tempo fa, in occasione del suo viaggio in Grecia, il Papa è andato a trovarle e ad abbracciarle e deve essersi accorto, una volta ancora, di quanto sia importante proprio la loro resistenza e quell’inaudita speranza che le infiamma per la vita dei figli. Francesco sembra meravigliato quando dice - a braccio - che: «Le donne sono così», capaci di guardare con il cuore e di tenere insieme «i sogni e la concretezza». 



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