Il New York Times ha pubblicato un confronto tra i dati degli elenchi israeliani e gli elenchi dei palestinesi pubblicati dalla Commissione per gli affari dei prigionieri dell'Autorità Palestinese: «I dati israeliani - scrive il quotidiano statunitense - mostrano che la maggior parte era in prigione da meno di un anno, 37 sono stati arrestati durante o dopo il 7 ottobre» e che tre quarti dei palestinesi rilasciati non erano stati condannati per alcun crimine. Dei 300 nomi proposti da Israele per un potenziale rilascio, 233 sono classificati semplicemente come «in arresto».
Secondo HaMoked, un'organizzazione israeliana per i diritti umani, nelle carceri israeliane ci sono circa 7 mila detenuti palestinesi arrestati per presunti reati contro la sicurezza.
Dal 7 ottobre a oggi, sono stati arrestati più palestinesi di quanti ne siano stati rilasciati nell'ultima settimana. La maggioranza di loro non è mai stata condannata e 2000 sono in carcere in detenzione amministrativa, l'esercito israeliano può cioè trattenerli indefinitamente, senza accusa né processo, sulla base di informazioni secretate che il detenuto non è autorizzato a conoscere.
Le autorità di Tel Aviv sostengono che la detenzione amministrativa sia una misura preventiva necessaria in Cisgiordania, nonostante le critiche degli osservatori internazionali
L'intero articolo di Francesca Mannocchi su La Stampa a questo link:
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