Uno stile interlocutorio e una certa inconcludenza sono state caratteristiche evidenti non della prima Assemblea del Sinodo dei Vescovi, ma del suo documento “di sintesi” (= RS). La sintesi non era conclusiva e pertanto è rimasta, in larga parte, molto, forse troppo, indeterminata.
Ma è altrettanto vero che senza un salto di qualità, il rischio di dispersione e di irrilevanza minaccia non poco il lavoro dei prossimi 10 mesi. Per evitare di essere “come un parlamento”, la assemblea sinodale rischierebbe di cadere nel peggiore dei difetti dei parlamenti: emendare le proposizioni in modo tale da ottenere il massimo consenso con il massimo di irrilevanza.
Per questo, nella fase intersinodale che stiamo attraversando, sarebbe urgente un raccordo tra “ascolto del popolo di Dio” e “discorso teologico”, per dare alla sintesi finale un profilo, un orientamento e una direzione, diversa dalla pur importante consapevolezza di essere messi in ascolto reciproco. Su questo aspetto, tutt’altro che secondario per il buon esito del percorso sinodale, dovrebbero essere messi in chiaro cinque punti qui riassunti in proposizioni ...
L'intero intervento di Andrea Grillo a questo link:
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