Nelle parole che chiudono il documento, la capacità di sentirsi benedetti e di benedire è considerata come “la radice della mitezza cristiana”. In fondo, in tutto questo, si tratta di riscoprire una chiesa meno doganale e più mite. Non a caso, chi mostra di rifiutare questo documento, non si presenta per lo più nelle forme della mitezza riconciliata.
Professore, la Dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede, Fiducia Supplicans, sta facendo discutere all'interno della Chiesa e nella opinione pubblica. Con lei vorremmo approfondire il senso di questo documento. Sappiamo che sullo stesso argomento, la benedizione di coppie dello stesso sesso, era stato diverso. Cosa è cambiato dal 2021?
Rispetto al 2021 è cambiata la prospettiva pastorale con cui si guarda alla benedizione e soprattutto a coloro che la domandano. Ad una visione burocratica e formale, che confondeva dottrinalmente benedizione e sacramento, si è sostituita una visione pastorale e mite, che sa distinguere con cura benedizione e sacramento. Questa seconda comprensione è molto più antica e fondata della prima, che invece è il frutto della chiesa moderna e della sua autoidentificazione come “societas perfecta”.
Quali sono i punti fermi della Dichiarazione?
Il punto fermo è la chiara affermazione di una possibilità, prima esclusa, di benedizione delle coppie “irregolari e omosessuali” che non costituisce lo strumento per una ...
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