In queste settimane circola un meme in Israele: ritrae il primo ministro Benjamin Netanyahu attorniato da militari e sopra la scritta «Autorizzato alla pubblicazione: Tsahal [acronimo di Forze di difesa di Israele, l’esercito israeliano] ha catturato il capo del sistema finanziario di Hamas».
Dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, ampi settori dell’opinione pubblica israeliana hanno trovato un terreno comune nell’individuare nel primo ministro Benjamin Netanyahu il responsabile principale del fallimento di intelligence e militare israeliana Le accuse vanno oltre la negligenza, affermando che la strategia di lungo termine da parte di Netanyahu per rafforzare Hamas e ostacolare una soluzione al conflitto israelo-palestinese ha condotto direttamente agli avvenimenti del 7 ottobre.
ll primo ministro israeliano avrebbe usato la vecchia strategia di divide et impera per minare attivamente l'unitá palestinese e delegittimare i partner palestinesi. Per farlo, avrebbe scientemente deciso di permettere il rafforzamento e il finanziamento di Hamas. Senza un interlocutore credibile, Netanyahu aveva una scusa per evitare di sedersi al tavolo negoziale. L’attuale ministro delle finanze, il colono Belazel Smotrich, spiegò l’approccio al canale israeliano Knesset nel 2015: «Hamas è un vantaggio e Abu Mazen (Mahmoud Abbas, leader dell’Autorità nazionale palestinese) è un peso». Questa strategia di rafforzamento di Hamas risale già al primo mandato di Netanyahu come primo ministro nel 1996...
L'intero documentato articolo di Maria Chiara Rioli e Roberto Mazza a questo link:
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