Da Sfera Ebbasta a Emis Killa, da Fedez a Dark Polo gang, tra libertà d'espressione e cattivo esempio...
In inglese “bitch” sta letteralmente per “cagna”, che per estensione equivale al nostro “s…za”, o anche “pu...na”. È uno dei termini più ricorrenti in molti dei testi trap (italiani e non) ed è certamente l’appellativo più utilizzato dagli artisti rap per rivolgersi alle ragazze. Facciamo qualche esempio iniziando dal rapper più ascoltato del Paese, Sfera Ebbasta: «Sul mio display la tua bitch fa lo strip per le tips…» (per i meno avvezzi: si spoglia per le mance). Oppure: «Bitch, ogni giorno non mi lasciano libero. Le ordino da casa come su Deliveroo…anche tua mamma è una mia ex…», copyright Fedez e Dark Polo gang.
C’è anche Emis Killa, recentemente al centro di una polemica dopo l’annullamento di un suo concerto proprio per i contenuti “sessisti” di alcuni suoi testi ...
L'articolo di Matteo Marcelli continua a questo link:
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/a-proposito-del-sessismo-nelle-canzoni-dei-rapper
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